Corte internazionale dell’Aja: niente risarcimenti all’Italia per le stragi naziste

Guido Westerwelle, Ministro degli Esteri Tedesco, e il cancelliere Angela Merkel

STRAGI NAZISTE IN ITALIA – Le vittime italiane delle stragi naziste non hanno diritto ad alcun risarcimento. Lo ha stabilito la Corte internazionale di giustizia dell’Aja, su ricorso del governo tedesco. La giustizia italiana aveva infatti condannato la Germania a risarcire i familiari delle vittime delle stragi compiute durante l’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. Berlino aveva quindi fatto ricorso alla Corte dell’Aja, ottenendo ragione. La Corte ha accolto in pieno il ricorso della Germania che ha accusato l’Italia e il suo sistema giudiziario di “venire meno ai suoi obblighi nei confronti dell’immunità di uno stato sovrano come la Germania in virtù del diritto internazionale”. “Il rifiuto dei tribunali italiani di riconoscere l’immunità” della Germania per i reati commessi dal Terzo Reich “costituisce una lesione degli obblighi nei confronti dello stato tedesco“, hanno scritto i giudici dell’Aja nella loro lunga sentenza, la cui lettura ha richiesto 80 minuti.

La Corte ha anche accolto la richiesta del governo tedesco di “ordinare all’Italia di prendere tutte le misure necessarie” affinché le decisioni della giustizia italiana che contravvengono alla sua immunità siano “prive d’effetto” e che i suoi tribunali “non pronunzino più sentenze su simili casi”.

La Germania aveva fatto ricorso alla Corte dell’Aja dopo che la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso di Berlino contro la sentenza della Corte d’appello militare di Roma che aveva condannato lo Stato tedesco a risarcire i danni alle parti civili nei processi per l’eccidio nazista compiuto il 29 giugno 1944 in provincia di Arezzo a Civitella, Cornia e San Pancrazio, in cui vennero massacrate 203 persone, tutte civili e per lo più donne e bambini. La sentenza della Cassazione aveva rappresentato un precedente storico, poiché per la prima volta veniva riconosciuto il diritto delle vittime delle stragi naziste ad essere risarcite nell’ambito di un procedimento penale. In passato erano state solo pronunciate delle sentenze nelle cause civili per il risarcimento dei danni chiesto dai cosiddetti “schiavi di Hitler”.

Nessun altro Paese al mondo aveva mai intentato cause di risarcimento nei confronti della Germania, in ottemperanza alla clausola dell’immunità giurisdizionale. Il contenzioso tra Roma e Berlino aveva portato all’iscrizione di un’ipoteca giudiziaria su Villa Vigoni, centro culturale italo-tedesco in provincia di Como.

Intervenendo sulla pronuncia dell’Aja, il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ha dichiarato che l’Italia “rispetta” il verdetto della Corte internazionale di giustizia, anche se “i suoi contenuti non coincidono con le sue posizioni e al tempo stesso intende proseguire ad affrontare insieme alla Germania tutti gli aspetti che derivano dalle dolorose vicende della Seconda Guerra Mondiale“.

Redazione

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