Siria: Assad bombarda Homs, ecatombe di civili

Scontri Siria

MORTI IN SIRIA – Si trascina in una strage senza fine la guerra civile siriana. Nella notte un bombardamento delle forze governative ha investito la città di Homs, dove sono state uccise 337 persone, mentre 1.300 sono i feriti, secondo quanto riportato dalla tv satellitare al Arabiya. Nella città, che è uno centri della rivolta contro il regime del presidente Bashar al Assad, il bombardamento a colpi di mortaio e artiglieria è iniziato ieri sera intorno alle 19, secondo quanto riferito da alcuni testimoni. Ad essere colpito è stato soprattutto il quartiere di di Khalidiya, della città della Siria occidentale. Secondo i testimoni, sono state colpite circa 36 abitazioni, uccidendo molte famiglie.

L’agenzia ufficiale di stampa Sana smentisce però il bombardamento delle forze di sicurezza su Homs, parlando di “notizie diffuse da emittenti satellitari che incitano alla violenza”. Secondo Sana, le vittime sono state provocate da “uomini armati” che vogliono “influenzare” il voto sulla Siria previsto oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nelle prossime ore, infatti, è previsto il voto del Consiglio di Sicurezza Onu su un nuovo testo della risoluzione arabo-occidentale che condanna la repressione compiuta in Siria dal regime di Bashar al Assad. Finora la Russia, che nel Consiglio ha potere di veto, si era opposta al testo della risoluzione proposto dalla Lega Araba. Ieri il viceministro degli esteri, Ghennadi Gatilov, aveva detto che una successiva elaborazione del testo della risoluzione aveva tenuto conto di alcune richieste avanzate dalla Russia, come l’omissione del riferimento alla partenza di Assad e all’embargo sulle armi in Siria, tuttavia non è sufficiente per essere ricevibile da parte di Mosca. Cioè che ha ribadito anche il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, definendo la risoluzione Onu sulla Siria, preparata dagli occidentali, “assolutamente inappropriata”. Un voto provocherebbe “uno scandalo”, ha aggiunto e “se loro (riferito agli Usa, ndr) vogliono ancora uno scandalo, non li si può fermare”, ha affermato Lavarov, auspicando tuttavia che in Consiglio di Sicurezza oggi non si voti.

Se confermato, il bilancio di queste ore delle vittime di Homs sarebbe il più sanguinoso dall’inizio della rivolta. L’Onu denuncia l’uccisione di 5000 civili in Siria dall’inizio delle manifestazioni anti regime, il 15 marzo del 2011. Molti, troppi, anche i bambini torturati, incarcerati e uccisi.

Redazione

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