NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – Ieri mattina le operazioni di pompaggio del carburante dal relitto della Costa Concordia sono riprese per alcune ore, poi si sono dovute nuovamente arrestare a causa dell’intensificarsi del vento di Grecale e del moto ondoso. E per i prossimi giorni le previsioni meteo marine non promettono nulla di buono, motivo per cui anche le operazioni di ricerca dei 15 dispersi vengono rimandate a tempo indeterminato. A preoccupare maggiormente gli abitanti dell’Isola del Giglio è il rischio ambientale e l’urgenza di rimuovere la nave per non compromettere la stagione turistica. Ma il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, come promesso nelle scorse settimane, tornerà domani per incontrare i gigliesi e “tenere fede all’impegno di incontrare i cittadini almeno una volta a settimana allo scopo di tenerli informati in modo puntuale rispetto alle attività in corso e programmate e di ascoltare richieste e proposte per rendere più semplice la necessaria convivenza fra la comunità e i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza”. Ma quasi sicuramente l’attività dei soccorritori non riprenderà prima di mercoledì-giovedì.
Intanto la tragedia del Giglio prosegue il suo iter giuridico e stamane alle 11, presso il Tribunale distrettuale del Riesame di Firenze, si terrà l’udienza per decidere sui ricorsi presentati dalla Procura di Grosseto e dalla difesa del comandante Francesco Schettino contro l’ordinanza del gip di Grosseto Valeria Montesarchio, che ha deciso la scarcerazione di Schettino e disposto gli arresti domiciliari. La Procura grossetana chiede che il comandante della Costa Concordia torni in carcere, mentre il legale difensore Bruno Leporatti chiede la piena libertà del suo assistito.
Luigi Ciamburro