Naufragio Costa Concordia: entro giovedì il Riesame decide sul comandante Francesco Schettino

 

NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – Dopo tre ore di udienza presso il Tribunale del Riesame di Firenze i magistrati si sono riservati di decidere le sorti del comandante Francesco Schettino entro giovedì 9 febbraio. Tre gli scenari possibili per colui che viene ritenuto l’artefice principale del naufragio della Costa Concordia, la nave affondata il 13 gennaio scorso a poca distanza dall’Isola del Giglio: la libertà, come richiesto dai suoi legali difensori Bruno Leporatti e Salvatore Parascandola; il carcere, come sperano dalla Procura di Grosseto; o la riconferma degli arresti domiciliari presso il domicilio di Meta di Sorrento, così come stabilito dal gip con l’ordinanza del 17 gennaio. Nessun accenno alla questione della ragazza moldava presente in plancia di comando al momento dell’urto contro lo scoglio, aspetto “irrilevante” secondo l’avvocato Parascandola. E proprio ieri pomeriggio, durante il programma ‘Pomeriggio Cinque’ condotto da Barbara D’Urso, è intervenuta  Lucica Cermotan Gurina, zia della hostess moldava Domnica Cermotan che ha negato che sua nipote amasse Schettino e che le sue dichiarazioni sono state travisate.

Intanto le operazioni di soccorso e pompaggio del carburante dai serbatoi del relitto sono ferme a causa dei forti venti e del mare agitato, mentre prosegue il monitoraggio dei movimenti della Costa Concordia da parte degli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, oltre che l’attività di monitoraggio ambientale assicurata da Ispra e Arpat.

 

Luigi Ciamburro

 

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