
SIRIA: OGGI ALTRI 61 MORTI – Continua in Siria il massacro a danno della popolazione civile. Oggi le organizzazioni di militanti che combattono per liberare il paese dal regime di Beshar al Assad, hanno comunicato agli organi di stampa l’uccisione di altre 61 persone. Tra questi ci sarebbero 18 bambini appena nati, morti a causa di un blocco dell’elettricità che avrebbe interrotto l’attività delle incubatrici ad Homs.
Mentre i tumulti proseguono ed è ormai divenuto difficile contare le vittime provocate dalla repressione, a livello internazionale si procede nelle discussioni in merito all’appropriatezza di un intervento militare nella zona.
Dopo il veto imposto in sede di Consiglio di Sicurezza ONU da Cina e Russia, veto che ha bloccato l’approvazione di una risoluzione delle Nazioni Unite in materia, Vladimir Putin ha rilasciato oggi alcune dichiarazioni a motivazione della propria scelta. “I siriani devono decidere da soli del loro futuro”, ha detto il primo ministro russo, continuando con una metafora secondo la quale un intervento dell’ONU in Siria sarebbe paragonabile all’irruzione di un elefante in un negozio di porcellane.
Nel frattempo si è espresso anche il Ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi il quale ha giustificato il provvedimento con cui è stato disposto il ritiro dell’ambasciatore presente in territorio siriano. La chiusura dell’ambasciata italiana è seguita alla decisione degli Stati Uniti di richiamare in patria i propri diplomatici. Il provvedimento è stato necessario, secondo quanto detto da Terzi, per “marcare la nostra grande preoccupazione e irritazione nei confronti del massacro del popolo siriano”. Annunciando un imminente incontro con il Segretario di Stato americano, Hillary Clinton, il ministro ha specificato che un colloquio è in corso anche con i dirigenti della Lega Araba.
Redazione