Ferrari F1: la Rossa è ancora in rodaggio, Fernando Alonso ‘stecca’ la prima

 

FERRARI F1 – Nel terzo giorno di test sul circuito di Jerez de la Frontera Fernando Alonso ha fatto il suo esordio al volante della nuova Ferrari F2012, ma ancora una volta la Rossa di Maranello stenta a decollare. E la musica non cambia neppure con il pilota spagnolo che colleziona lo stesso tempo, il settimo, del collega brasiliano Felipe Massa, realizzato nei giorni precedenti. Con la sola differenza che ieri la monoposto italiana ha subito un’avaria al sistema idraulico costringendola ad una sosta forzata di 90 minuti. Al termine della giornata l’asturiano realizza circa una settantina di giri e il distacco dal più veloce, Nico Rosberg (con la Mercedes dello scorso anno), è di quasi 3″, seguito dalla Lotus di Romain Grosjean e, ancora una volta, terza la Red Bull, che ha visto l’esordio stagionale del campione iridato Sebastian Vettel, l’unico a riuscirsi a migliorare nella sessione pomeridiana.

 

Ma in casa Ferrari l’opaco risultato non viene drammatizzato, si tratta solo dei primi giri del 2012, la F2012 mostra buone potenzialità che bisognerà tirar fuori e gli addetti ai lavori dichiarano di non guardare al cronometro. Questa la sostanza espressa dalle dichiarazioni del Direttore Tecnico Pat Fry rilasciate ai giornalisti al termine del terzo giorno di prove a Jerez: “Non abbiamo nessun bisogno di togliere benzina e cercare il tempo per avere dei titoli sui giornali – ha precisato il tecnico inglese -. Dobbiamo invece cercare di massimizzare i soli dodici giorni di test disponibili”, dal momento che prima dell’inizio del Mondiale (18 marzo a Melbourne) ci saranno soltanto altri due test di quattro giorni cadauno sul circuito di Barcellona. “Con sole tre sessioni a disposizione – ha proseguito Pat Fry – il lavoro è più compresso rispetto all’anno scorso e c’è molto lavoro da fare. La base è buona e stiamo guardando a tutti gli aspetti che devono essere provati per trovare il miglior bilanciamento della vettura, in particolare nelle varie fasi dei vari tipi di curve. La matrice di soluzioni su cui stiamo lavorando – conclude l’ingegnere inglese – è piuttosto ampia e si può dire che praticamente in ogni run proviamo delle configurazioni diverse“. Ma l’impegno degli uomini di Maranello è massimo, i diretti avversari non hanno brillato e già da Barcellona la musica potrebbe cambiare… Almeno si spera.

 

Luigi Ciamburro