DECRETO LIBERALIZZAZIONI – Il decreto liberalizzazioni passa il primo ‘scoglio’ parlamentare, l’approvazione da parte della commissione Industria del Senato, che in tarda serata ha licenziato il provvedimento dopo aver risolto le questioni ancora aperte, cioè taxi e farmacie, per poi passare quest’oggi in Senato che darà via libera entro venerdì. Ed entro la prossima settimana sarà definitivamente approvato a Montecitorio.
Per ciò che concerne il capitolo farmacie è salito a 3.300 il tetto degli abitanti per ogni farmacia e si propone di introdurre il farmaco monodose, mentre i poteri in materia di licenze dei taxi viene lasciato ai sindaci e non all’Autorità per i trasporti che potrà soltanto ricorrere al Tar qualora i comuni non dovessero seguire le proprie direttive. Buone novelle anche sul capitolo banche: stop alle clausole su tutte le linee di credito; con il decreto diventano “nulle tutte le clausole, comunque denominate, che prevedano commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, del loro utilizzo anche nel caso di sconfinamento in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido”. Inoltre per i vecchi mutui estinti non sarà più necessario recarsi dal notaio per estinguere l’ipoteca. E ancora: gli istituti di credti dovranno garantire la “gratuità delle spese di apertura e di gestione dei conti correnti di qualunque genere, qualora destinati all’accredito della pensione per gli aventi diritto a trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro”.
Novità anche in materia di Rc auto: carcere fino a 5 anni per chi frode l’assicurazione; gli automobilisti di prima fascia pagheranno la stessa tariffa in tutta Italia; nessuna penalità per chi deciderà di far riparare la propria auto, in seguito a un sinistro, dal carrozziere di fiducia.
Oggi il decreto passa in Aula del Senato.
Redazione
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