India, liberazione Bosusco: l’italiano sta bene e scherza sulla sua prigionia nella giungla

Paolo Bosusco (Getty Images)

INDIA: LIBERAZIONE BOSUSCO“Sono finalmente libero, sto bene. Sono sopravvissuto”. Queste sono state le prime parole pronunciate da Paolo Bosusco ai microfoni del Tg1, poco dopo la sua liberazione. Bosusco, 54 anni, accompagnatore turistico italiano che da anni vive in India, era stato sequestrato dai ribelli maoisti lo scorso 14 marzo insieme al turista Claudio Colangelo, mentre erano impegnati in un trekking nella foresta di Soroda, nello stato indiano dell’Orissa. Colangelo era stato rilasciato il 25 marzo, mentre Bosusco era rimasto nelle mani dei maoisti, che avevano posto al governo locale precise condizioni per la sua liberazione. La situazione era sembrata precipitare nei giorni scorsi, in seguito alle minacce di uccidere l’italiano qualora il governo dell’Orissa non avesse soddisfatto le richieste dei ribelli.

La situazione, però, era cambiata nelle ultime ore con l’annuncio del leader dei maoisti, Sabyasachi Panda dell’imminente liberazione di Bosusco attraverso un “processo democratico” in cui il governo indiano si impegni a migliorare le condizioni delle comunità tribali dell’Orissa.

“Saluto tutti quelli che mi vogliono bene, la mia famiglia, mio padre, mia sorella, cugine, zie parenti e tutti i miei amici sparsi in Italia e nel mondo. Non preoccupatevi, sapete che sono forte. Tutto è finito, va tutto bene, non c’è nessun problema”, ha rassicurato Bosusco i propri familiari, parlando ai microfoni del Tg1. L’uomo è apparso fortemente dimagrito a causa delle difficili condizioni in cui è vissuto in questo mese nella giungla. “E’ dovuto ai 28 giorni di vacanza pagata”, ha scherzato. “Purtroppo il cibo era quello che era – ha spiegato – I maoisti hanno cercato di darmi il meglio che potevano, però date le condizioni nella giungla più di tanto non potevo mangiare, oltretutto ho avuto due volte la malaria“. “Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori”, ha tuttavia precisato Bosusco. “Ho sempre viaggiato nella giungla da solo con i turisti – ha aggiunto -. Sono abituato a soffrire e non è stata poi così dura. È stata dura finché avevo con me altre persone di cui avevo la responsabilità. Dopo di quello sono tranquillamente sopravvissuto”.

La notizia della liberazione dell’italiano è stata data oggi dalla tv indiana.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Ministro degli Esteri Giulio Terzi. “Sono profondamente grato – ha detto il Ministro – all’Unità di Crisi, ai nostri diplomatici in India e a quanti hanno contribuito a questo importante risultato che ci riempie di soddisfazione, e che è stato ottenuto anche grazie alla collaborazione delle Autorità dello Stato dell’Orissa e di quelle di New Delhi”.

Redazione

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