
LOMBARDIA: SCANDALO SANITÀ – Dopo quello del San Raffaele un nuovo scandalo della sanità torna a scuotere la Lombardia. Ad essere coinvolta in questo caso è la Fondazione Maugeri di Pavia da cui sarebbero stati distratti 56 milioni di euro. L’accusa viene dalla Procura di Milano che ha disposto l’arresto dell’ex assessore regionale alla sanità Antonio Simone e di altre cinque persone: l’uomo d’affari Pierangelo Daccò, già in carcere per la vicenda del San Raffaele, il direttore amministrativo della Fondazione Costantino Passerino, e i due consulenti Gianfranco Mozzali e Claudio Massimo; per il presidente della Fondazione, Umberto Maugeri, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L’inchiesta è nata proprio da quella sull’ospedale San Raffaele, dalla quale, studiando i documenti di Daccò, indagato per il dissesto dello stesso ospedale, hanno scoperto un giro di appropriazioni indebite, riciclaggio di denaro, frodi e attribuzioni fittizie di beni che riguardano la Fondazione Maugeri.
Le accuse a carico degli arrestati vanno dall’associazione per delinquere, aggravata dal carattere transnazionale e finalizzata al riciclaggio, all’appropriazione indebita pluriaggravate, frode fiscale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Secondo i magistrati attraverso un sistema di false fatturazioni e attribuzione fittizia di beni sarebbe stato trasferito indebitamente all’estero denaro della Fondazione per 56 milioni di euro, che sarebbe stato quindi destinato a Pierangelo Daccò e all’ex assessore Simone. I fatti contestati dalla Procura di Milano risalgono ad un periodo compreso tra il 2004 e il 2011.
La Fondazione Maugeri è nata nel 1965 come “Clinica del Lavoro” per volere del Prof. Salvatore Maugeri, a cui è intitolata. Alla fondazione fanno capo cliniche e centri di prevenzione distribuiti su tutta Italia.
Redazione
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