
SIRIA: PERDONO TERRENO I RIBELLI – Sono ancora giornate di bombe, sangue e repressione quelle che sta attraversando la Siria e la situazione che sembrava essere giunta ad una svolta, non sembra mettersi troppo bene per gli oppositori del regime dittatoriale di Bashar al Assad. Aleppo, capitale economica del Paese, nonché polo culturale siriano con la sua Cittadella inserita all’interno dei luoghi da preservare come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, continua ad essere teatro di scontri. Oggi l’Esercito Libero Siriano ha subito una nuova e pesante perdita, dato che i militari ufficiali si sono impadroniti di una delle principali roccaforti ribelli, quella di Sayif al Dawla, vicino al luogo in cui gli oppositori si erano ritirati successivamente alla presa di alcune parti della città di Aleppo da parte dell’esercito ufficiale.
La notizia è giunta per voce dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Sempre secondo quanto riferito dall’Osservatorio, altre zone di Aleppo sarebbero funestate dai pesanti bombardamenti dei fedeli ad al-Assad e a rischio sarebbe persino Salah ad Din, quartier generale dell’Esercito Libero.
Pare quindi che le tante defezioni che hanno indebolito la classe dirigente a cui si appoggia il dittatore Assad, non abbiano arrecato un danno consistente al governo che sembra ora prevaricare le forze d’opposizione nello scontro armato e nello svolgimento delle azioni.
Nel frattempo l’ONU, dopo le dimissioni di Kofi Annan da delegato per la questione siriana e dopo aver nominato il nuovo responsabile, sembra più fermo che mai.
Redazione online