Primarie Pd: al voto con doppio turno e albo elettori, Matteo Renzi si ribella

Matteo Renzi

 

 

PRIMARIE PD – Il Pd cambia le regole per le primarie di partito introducendo il doppio turno e l’albo degli elettori, oltre ad una promessa ufficiale di fedeltà: chi perde sarà costretto a sostenere il vincitore. Per quanto concerne il doppio turno solo chi avrà votato al primo turno delle primarie potrà farlo anche al secondo: sarà la medesima platea di elettori a decidere al ballottaggio il candidato della sinistra. Mentre l’albo degli elettori è stato introdotto per evitare eventuali votanti di destra: in questo modo i nomi degli elettori potranno essere pubblici non in quanto votanti, ma in quanto “sostenitori del centrosinistra”.

Ma le nuove regole in vista delle primarie a molti sembrano solo un modo per ostacolare l’ascesa di Matteo Renzi alla guida del Pd: “Non capisco perché non vadano bene le regole del passato – ha detto il sindaco di Firenze – quelle che andavano bene quando hanno vinto Prodi, Veltroni, Bersani”. La dichiarazione di sostegno al centrosinistra, infatti, appaiono come due novità mirate per indebolire Renzi, che potrebbe raccogliere diversi consensi anche tra i moderati delusi, o tra gli elettori di centrodestra che in tal maniera non vorranno mai e poi mai essere bollati pubblicamente come “sostenitori del centrosinistra”.

Ora le regole attendono la conferma dell’assemblea di partito prevista sabato prossimo, dove Bersani può contare sulla maggioranza dei voti. Ma in realtà, più che i voti, il vero timore su sabato è la mancanza del numero legale: servono 497 delegati sui 950 per dire sì alla possibilità di altri aspiranti premier del Pd e per dare mandato a Bersani a definire regole e vincoli per candidati e alleati.

 

Redazione

 

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