Informatori scientifici sotto inchiesta per associazione a delinquere e corruzione

Farmaci

TRUFFA AZIENDA FARMACEUTICA – Almeno quindici regioni italiane sono state toccate dall’apertura di indagini da parte dei Nas su pesanti irregolarità attuate da alcuni informatori scientifici appartenenti ad una compagnia farmaceutica conosciuta. Gli informatori scientifici in questione, secondo quanto appurato dai nuclei investigativi dei Carabinieri, praticavano pressioni sui medici che servivano affinché questi ultimi incrementassero il numero di medicinali somministrati ai pazienti. In cambio di questa operazione, gli interessati offrivano ai medici regali di vario tipo: soldi,  oggetti di pregio e soggiorni all’estero.

In tutto gli iscritti all’interno del registro degli indagati sono 67 e le regioni coinvolte vanno da quelle settentrionali a quelle meridionali: Veneto, Puglia, Marche, Campania, Sardegna, Lazio, Liguria, Lombardia, Sicilia, Umbria, Abruzzo, Piemonte, Trentino Alto Adige.

La truffa architettata dagli informatori scientifici e coscientemente appoggiata da medici del settore sia pubblico che privato, è rimasta a lungo sconosciuta perché gli artefici avevano escogitato un metodo particolare per far comparire come legali le donazioni fatte: il denaro e i viaggi venivano infatti registrati come contributo spese per soggiorni effettuati per aggiornamento scientifico.

Pare che la stessa dirigenza della casa farmaceutica coinvolta non fosse all’oscuro della vicenda, dato che, stando alle informazioni possedute dalle autorità, frequenti sono stati i colloqui tra i piani alti dell’azienda e alcuni dei medici coinvolti nei fatti.

Al momento le indagini e le perquisizioni sono in corso e mirano ad individuare effettive irregolarità nella somministrazione di farmaci da parte dei medici ai loro pazienti.

 

Redazione online