
CONGO AEROPORTO GOMA – I ribelli congolesi del movimento 23 marzo (M23) hanno occupato oggi l’aeroporto di Goma, capoluogo della regione del Nord Kivu, nella parte orientale del Congo. L’annuncio lo ha dato il responsabile delle Nazioni Unite a Goma.
I ribelli ieri avevano chiesto l’apertura di negoziati con il governo congolese entro 24 ore, insieme alla smilitarizzazione di Goma e del suo aeroporto, ma il governo di Kinshasa aveva seccamente respinto qualunque colloquio. Così oggi è scattato il blitz. I guerriglieri del Movimento 23 marzo hanno marciato verso il centro di Goma, entrando nei quartieri orientali della città. Nel corso dell’occupazione si sono verificati alcuni scontri a fuoco con le truppe regolari congolesi. Ma non si hanno ancora notizie di vittime.
All’aeroporto di Goma sono rimasti bloccati una ventina di italiani, tra loro anche il vulcanologo napoletano Dario Tedesco, docente presso l’Università Napoli 2, che ha lasciato una testimonianza su Skype: “La città di Goma sta per cadere in mano ai ribelli, la situazione è drammatica e noi siamo bloccati tra due fuochi“.
La situazione è si è poi complicata con l’accusa rivolta dal Ruanda all’esercito della Repubblica democratica del Congo di aver bombardato il suo territorio nel corso dei combattimenti con i ribelli, in cui sarebbe rimasta colpita la città di Gisenyi. Il governo del Congo ha accusato a sua volta quello del Ruanda di fornire appoggio ai guerriglieri.
Il Movimento 23 marzo (M23) è stato fondato ad aprile da ex ribelli integrati nell’esercito che si sono ammutinati sostenendo una violazione degli accordi di pace del 2009.
Goma è la principale città dell’est del Congo, una zona ricca di risorse minerarie. Nella città sono presenti anche 6700 caschi blu dell’Onu che dovrebbero proteggere la popolazione.
Redazione
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