Card. Bagnasco: “No ai populismi in politica, irrimandabile il rilancio”

Angelo Bagnasco (Getty Images)

Intervenendo al consiglio permanente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ha voluto dettare il proprio indirizzo politico rispetto a quella che è la campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento, ponendo l’accento su quello che ha definito “il professionismo elettorale” e criticando la politica come “via indecorosa per l’arricchimento personale”.

Ha detto Bagnasco: “Merita superare allergie e insoddisfazioni, anche profonde: la diserzione dalle urne è un segnale di cortissimo respiro. Non bisogna cedere alla delusione, tanto meno alla ritorsione: non sarebbe saggio e, soprattutto, sarebbe dannoso per la democrazia”. Si impone, ha aggiunto il cardinale, “un potere disciplinare affidabile e una regolazione rigorosa affinché il malcostume della corruzione sia sventato”. Inoltre, “le riforme domani saranno realizzate solo se oggi non si fanno promesse incaute e contraddittorie. Gli italiani, a quel che comprendiamo, non chiedono l’impossibile, esigono piuttosto che nessuno dei sacrifici compiuti vada deviato o perduto”.

Sulla disoccupazione giovanile, il giudizio è netto: si tratterebbe di “una sorta di epidemia che non trova argini, mentre ci si chiede se le iniziative legislative che si sono finora succedute abbiano determinato sollievo o aggravamento”. Elemento essenziale “per la coesione sociale delle diverse generazioni, la cellula primordiale e il patrimonio incomparabile su cui poggia la società” resta, per Bagnasco, la famiglia, “nulla può esserle equiparata, né tanto né poco. Né può essere indebolita da ideologie antifamiliari o simil-familiari, che vorrebbero ridefinire la famiglia e il matrimonio mutando l’alfabeto naturale e istituendo modelli alternativi che la umilierebbero alimentando il disorientamento educativo”.

Preoccupazione viene infine espressa per “la condizione di indigenza che si va obiettivamente allargando, e sta intaccando segmenti di società in cui prima era sostanzialmente marginale”. L’augurio da parte di Bagnasco è “che la politica dei tagli sia compensata e guidata dal criterio che al centro vi sia sempre la persona del paziente. Non ci devono essere privilegi ma neppure visioni ristrette o punitive”.

 

Redazione online