
Oggi a Roma è stato arrestato con l’accusa di bancarotta fraudolenta l’imprenditore Angelo Rizzoli. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla Procura di Roma ed eseguita dal nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
Rizzoli è sotto accusa per il fallimento doloso di alcune società controllate dalla “Rizzoli Audiovisivi s.p.a.”, poi “Tevere Audiovisivi s.r.l.”, di cui è amministratore unico . Al produttore cinematografico e televisivo sono stati sequestrati beni, tra immobili e quote societarie, del valore di 7 milioni di euro.
Le società fallite di Rizzoli hanno prodotto, tra gli altri, le famose fiction tv “Capri”, “Il Generale della Rovere”, “Ferrari”, “Cuore”, “Marcinelle” e il film “Si può fare”.
Il crack finanziario della holding di cui l’imprenditore è a capo ammonta ad oltre 30 milioni di euro. Denaro che Rizzoli distraeva dalle sue società, omettendo di pagare fornitori, imposte e contributi previdenziali, per impiegarlo nel patrimonio di famiglia.
Redazione
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