La sanità pubblica in Italia è un diritto per i cittadini, ma nel corso degli anni lo stato ha tagliato la spesa a causa della crescita del debito. Come sempre ne ha fatto le spese la popolazione che si è vista erogare servizi meno efficenti, tempi di attesa prolungati per visite specialistiche, diminuzione dei posti letto nelle strutture ospedaliere e aumento del prezzo dei farmaci. I dati sono stati rimarcati anche da un’indagine dell’Università Bocconi; inoltre entro il 2015 lo Stato dovrà tagliare risorse per altri 30 miliardi di euro.
Il divario di costo tra prestazioni pubbliche e private si è sempre più assottigliato, questo spiega perché molti pazienti si rivolgono alle strutture che effettuano prestazioni a pagamento; lo fanno per dimezzare i tempi d’attesa e confidano in visite più accurate da parte del medico.
A dicembre 2012 in occasione del resoconto del Ministero della Salute, il capo dello Stato ha sottolineato invece come il sistema sanitario italiano sia uno dei primi a livello mondiale, anche se con molte problematiche.
Napolitano ha poi auspicato che i cittadini con un reddito più elevato, contribuiscano maggiormente a sovvenzionare la sanità pubblica.
Marco Galluzzi