
In una clinica di Milano si è spento ieri sera all’età di 77 anni il grande cantautore milanese Enzo Jannacci. Circondato dai suoi cari, il cantautore è deceduto alle 20.30 alla clinica Columbus, dopo una lunga lotta contro un tumore. Musicista, cantante, paroliere acuto e stralunato, cabarettista, Enzo Jannacci è stato un protagonista indiscusso della musica italiana e di quella scena milanese che insieme all’amico Giorgio Gaber ha saputo interpretare con personalità unica e inconfondibile.
Nato a Milano in una famiglia di origini pugliesi, tifoso del Milan, per cui nutriva un amore viscerale, Jannacci nelle sue canzoni e nei suoi spettacoli ha incarnato alla perfezione la milanesità, ragione per cui oggi tutta Milano piange la sua scomparsa e il Corriere della Sera gli dedica l’apertura della prima pagina, nonostante il drammatico momento politico, con uno speciale di approfondimento. Non solo musicista, diplomato al Conservatorio di Milano, Jannacci era anche medico cardiologo, attività che ha esercitato parallelamente a quella di spettacolo.
E’ stato a metà degli Anni ’50, dopo il diploma al conservatorio, che Enzo Jannacci intraprese la sua carriera di musicista, come pianista jazz nei locali di Milano, suonando con musicisti del calibro di Gerry Mulligan, Chet Baker e Franco Cerri. Insieme all’amico Giorgio Gaber fondò il duo JaGa Brothers, con cui incise diversi 45 giri. Dopo numerose collaborazioni con diversi artisti emergenti della scena milanese, tra cui Adriano Celentano, Jannacci all’inizio degli Anni ’60 pubblicò i suoi primi singoli da solista: “L’ombrello di mio fratello” e “Il cane con i capelli”. Già da questi primi brani emerge quella vena surreale nella scrittura dei testi che caratterizzerà la produzione del cantautore. Sarà il celebre tormentone “Vengo anch’io. No, tu no”, scritto insieme a Dario Fo e a Fiorenzo Fiorentini, a dargli la popolarità presso il grande pubblico nel 1968. Tra gli altri successi di Jannacci, ricordiamo “Ho visto un re”, “El purtava i scarp del tennis”, “Vincenzina e la fabbrica”, “Quelli che…”.
Numerosissime sono state le apparizioni televisive di Jannacci tra gli Anni ’60 e ’80, accompagnate da un’attività teatrale di tutto rispetto e dalla partecipazione in diversi film, anche come compositore di diverse colonne sonore.
Cantautore sensibile e attento ai problemi sociali, gli emarginati e gli ultimi sono sempre stati al centro delle sue canzoni, insieme all’amatissima Milano che oggi lo piange gli rende omaggio.
“Ci ha lasciato un grande artista, un grande milanese. Enzo Jannacci ha amato Milano ed è stato ricambiato. Con la sua ironia e le sue canzoni ha raccontato la Milano più vera. Rimarrà nella storia della città”, ha scritto su facebook il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
La camera ardente per Enzo Jannacci è stata aperta questa mattina alla casa di cura Columbus, in via Buonarroti 48 a Milano. Sarà possibile rendere omaggio al cantautore fino alle 18.
Valeria Bellagamba
Alcuni video e canzoni di Enzo Jannacci tratti da YouTube
“Faceva il palo”
“Una fetta di limone” con Giorgio Gaber
“La bella la vaa al fosso” con Pozzetto e Ponzoni
“L’Armando” con Gaber
“Vengo anch’io no tu no”
“Ho visto un re”, con Dario Fo e Gaber
“Quelli che…” a Colorado Cafè nel 2011 con Diego Abatantuono