La tattica di Berlusconi: “Bersani al Colle e governo di scopo”

Silvio Berlusconi (Foto: ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images)

Secondo quanto riportato da Carmelo Lopapa sul quotidiano “La Repubblica” oggi in edicola, il Pdl starebbe pensando alla possibilità di lasciare eleggere Pier Luigi Bersani al Colle. Sarebbe dunque questa la soluzione prospettata dal leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, per sbloccare la situazione di stallo, formare un governo di scopo e tornare alle elezioni in piena estate, verosimilmente il 7 luglio.

Avrebbe raccontato Cavaliere nella cena avuta martedì sera fino a tarda ora con Alfano, Verdini, Brunetta e altri fedelissimi del Pdl, a Palazzo Grazioli: “Dal colloquio avuto con Pierluigi ho avuto la sensazione che non escluda affatto di finire lui stesso al Colle e a quel punto, vi dirò, potrebbe pure servire a sbloccare la situazione”. Si potrebbe trattare, secondo quanto scrive Lopapa, di una mossa disperata e ultima, per aprire poi al governo di “larghe convergenze”.

Scrive il quotidiano “Libero”: “Se Bersani si prende il Colle, secondo il ragionamento di Berlusconi, il clima potrebbe diventare favorevole a un governo di convergenze: esecutivo con ministri politici Pdl, governo di scopo. Insomma quello che sembrava uno scenario impensabile sta prendendo sempre più quota”.

Sempre “Libero” apre oggi con la notizia delle dichiarazioni dell’architetto Sarno su un presunto coinvolgimento di Massimo D’Alema nella vicenda legata all’acquisto di quote pari al 15% dell’autostrada Milano-Serravalle. “Faida a Sinistra per il Quirinale. prima vittima D’Alema” titola il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, proseguendo: “Fuori uno. A una settimana dalla conta per eleggere il presidente della Repubblica, dalla Procura di Monza arriva dritto un siluro che affonda la candidatura di D’Alema”.

Intanto, alla vigilia delle “quirinarie” online lanciate da Beppe Grillo e dal Movimento 5 Stelle, prendono corpo, su diversi quotidiani, i nomi dei “papabili” per la corsa al Colle: si va da Dario Fo e Gino Strada, che hanno già comunque reso noto da tempo di non essere interessati, agli onnipresenti Gustavo Zagrebelsky ed Emma Bonino, ma nella lista prende sempre più quota proprio il nome del blogger e comico genovese, leader del movimento che un mese e mezzo fa ha compiuto un clamoroso exploit elettorale.

 

Redazione online