
Come ogni 20 giugno da dodici anni a questa parte – da quando cioè l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la ricorrenza – si celebra oggi la Giornata Mondiale del Rifugiato. Senza casa, senza lavoro, senza patria, i profughi sperimentano sulla propria pelle una condizione di estrema precarietà e, in fuga da regimi totalitari, da guerre e da discriminazioni, hanno bisogno dell’assistenza di chi, pur indebolito dalla crisi economica, è in grado di accoglierli e aiutarli.
Di questo si è parlato oggi durante numerose iniziative svoltesi in lungo e in largo per l’Italia. La più seguita è quella partecipata dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, e dal ministro all’Integrazione, Cecile Kyenge. La tavola rotonda è stata organizzata dall’agenzia ONU dell’UNHCR. Nel corso dell’incontro Boldrini ha sollecitato il Parlamento italiano a discutere di rifugiati ed ha detto: “Ritengo sia importante che il Parlamento discuta al piu’ presto l’importante progetto di riforma del sistema comune d’asilo approvato pochi giorni fa dal Parlamento europeo”. “‘Mi auguro dunque – ha continuato la presidente – che, anche grazie al contributo dell’Italia, si giunga finalmente ad un sistema d’asilo europeo che garantisca standard alti e uniformi in tutti i Paesi membri dell’Ue”.
Tra i tanti avvenimenti di oggi per la Giornata, si è svolto a Napoli un presidio di migranti, disoccupati, precari e attivisti, in via Santa Lucia. Nel corso della manifestazione numerosi striscioni e slogan hanno richiesto il permesso di soggiorno per i profughi e interventi sul fronte economico e su quello sociale.
Sempre oggi, l’organizzazione Save the Children ha approfittato dell’occasione ed ha reso noti i risultati di una ricerca condotta sui profughi siriani in fuga dal conflitto. Secondo il rapporto oltre la metà dei profughi che si allontanano dalla Siria sarebbero minorenni.
Nicoletta Mandolini