
Edward Snowden. Ancora lui. Il giovane informatico americano definito la “talpa” dopo aver diffuso documenti segreti del programma americano di spionaggio, ha incontrato ieri 13 rappresentanti legali delle organizzazioni non governative per i diritti umani, all’aeroporto di Mosca, dov’è bloccato dal 23 giugno.
Nell’ambito dell’incontro, Snowden ha chiesto alle Ong di aiutarlo ad ottenere formalmente un asilo politico temporaneo dalla Russia, fintanto non riuscirà a raggiungere l’America Latina, dove il Venezuela gli hanno concesso l’asilo.
E’ quanto emerge da una situazione che sembra precipitare in queste ultime ore: come riporta l’Ansa, la richiesta sarebbe stata subito assecondata da Serghiei Narishkin, presidente della Duma, un politico molto vicino a Putin. Mentre il deputato putiniano Viaceslav Nikonov, nipote di Molotov, che fu il braccio destro di Stalin, ha affermato che Snowden avrebbe accolto le richieste di Putin di non danneggiare più “gli interessi dei partner americani”. Condizione posta da Putin per offrire un sostegno all’informatico.
Ma il caso ha suscitato l’immediata reazione della Casa Bianca: il presidente americano Barack Obama ha telefonato ieri al presidente russo Vladimir Putin per discutere su alcune “questioni legate alla sicurezza e alle relazioni bilaterali, compresa quella sullo status di Edward Snowden”, scrive in una nota la Casa Bianca che ribadisce l’impegno da parte dei due paesi in ambito della cooperazione nella lotta al terrorismo, anche in vista delle Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Sochi, in Russia.
Redazione