L’iperico è una pianta molto comune di origine europea, cresce in ogni tipo di terreno e si può trovare in altura e nelle aree pianeggianti; si adatta ad ogni tipo di temperatura anche se il clima mite è più idoneo per il suo sviluppo. Conosciuta anche come erba di San Giovanni, in passato veniva utilizzata per tenere lontane le streghe. La notte del 24 giugno che coincide con il solistizio d’estate, era usanza comune radunarsi e danzare attorno a fuochi accesi, ornandosi con i suoi rami per allontanare gli spiriti maligni e per propiziare la fertilità della terra, sperando in un buon raccolto.
Riguardo al potere curativo, la sua dote più spiccata è quella di curare la depressione, ma viene testata anche per combattere patologie più importanti, come i tumori, l’AIDS e L’Alzheimer.
Una scoperta molto interessante giunge dall’Universidad Complutense de Madrid; i ricercatori sono giunti alla conclusione che l’iperico è un valido aiuto nel contrastare l’avanzare del danno neuronale causato dal morbo di Parkinson.
Dall’iperico si estrae la tintura madre utilizzata contro la cefalea, i traumi e le piccole escoriazioni; l’olio si adopera per purificare la pelle e contro le infiammazioni. Da notare che il Ministero della Sanità recentemente ha acconsentito di classificare i componenti dell’erba di San Giovanni come integratori alimentari.
Marco Galluzzi