
La Corte suprema del Pakistan ha convalidato la richiesta di libertà su cauzione per il generale Pervez Musharraf, ex presidente del Paese, implicato in vari casi giudiziari, tra cui quello dell’assassinio della statista Benazir Bhutto, avvenuto nel 2007, al termine di un comizio a Rawalpindi. Musharraf è accusato anche della morte di un leader separatista, Akbar Bugti, e di aver esautorato i giudici della Corte suprema nel corso della crisi politica del 2007, in cui venne proclamato lo stato d’emergenza dallo stesso generale.
Secondo quanto si apprende, l’anziano ex leader potrà anche spostarsi e viaggiare all’estero. A rendere nota la scarcerazione del generale, il suo portavoce, Raza Bokhari, che in un comunicato stampa ha scritto: “Siamo felici di confermare che la saggezza ha infine prevalso e che la libertà su cauzione è stata concessa in relazione al leader militante Nawab Akbar Bugti, eliminato durante una operazione militare contro gli insorti in Belucistan nel 2006”.
Il processo per la morte di Benazir Bhutto, per la quale Musharraf è incriminato di omicidio, complotto e favoreggiamento, inizierà il prossimo 22 ottobre e nel corso dell’udienza dovrebbero essere ascoltati tre testimoni. Sarebbero due le cauzioni pagate dall’ex presidente pachistano e riguarderebbero i casi della morte della Bhutto e del tradimento della Suprema Corte, per una cifra, che secondo il ‘Ticino Online’, dovrebbe aggirarsi intorno ai 17mila franchi svizzeri, vale a dire circa 14mila euro. Musharraf era tornato in Pakistan nel marzo 2013 dopo quattro anni trascorsi in esilio fra Dubai e Londra.
Redazione online