
Migliaia di persone sono tornate ieri a manifestare a San Paolo e a Rio de Janeiro in Brasile per chiedere il libero accesso all’insegnamento universitario, il rispetto dei diritti degli insegnanti e una migliore qualità dell’istruzione nelle scuole statali.
Al termine delle manifestazioni pacifiche sia a Rio che a San Paolo, sono scoppiati gli scontri tra black bloc e polizia.
A Rio, dove sono scese in piazza 10 mila persone, 4 mila secondo la polizia, nella zona del centro e nel quartiere di Gloria, nella Zona Sul di Rio, un gruppo di vandali ha lanciato pietre e fuochi di artificio contro gli agenti. Un autobus della polizia è stato incendiato, mentre i poliziotti hanno risposto con gas lacrimogeni e proiettili di gomma.
“Non posso credere che questo è il mio Brasile, la mia città. Questa non è democrazia”, ha gridato un uomo in mezzo alla folla.
Sempre a Rio, la polizia ha arrestato 56 persone che si erano andate a riparare presso il centro commerciale Tok & Stok: “Sono stufo dei politici corrotti. Potrei scrivere un libro su quello che hanno fatto”, ha commentato un insegnante spinto tra i manifestanti nel parcheggio del centro commerciale.
“La polizia ha lanciato lacrimogeni senza ragioni. Non vogliono che la gente protesti. Non abbiamo avuto una via per scappare. Qualcuno mi ha salvato dandomi dell’aceto per placare l’effetto dei gas sui miei occhi”, ha proseguito l’insegnante.
Come riporta il sito online di Usatoday, altre manifestazioni che si sono svolte ieri anche a Brasília e Belo Horizonte si sono trasformate in tafferugli.
Le proteste degli insegnanti proseguono dal mese di giugno. Lo scorso 7 ottobre si sono riscontrati scontri tra agenti e manifestanti a Rio e San Paolo. I Black Bloc sono stati accusati di avere fomentato atti di vandalismo permettendo alla polizia di armarsi contro le manifestazioni.
Redazione