
Da tempo si discute di un eventuale adeguamento della legge sulla cittadinanza italiana nella prospettiva del cosiddetto ius soli. Nonostante i numerosi inviti della ministra all’Integrazione, Cécile Kyenge, non si è intrapreso alcun percorso teso a modificare l’attuale norma sullo ius sanguinius – la quale stabilisce l’affidamento della cittadinanza in base all’appartenenza di sangue – in attribuzione della cittadinanza sulla base della nascita in territorio italiano.
Alcune amministrazioni locali però – si pensi a quanto fatto in passato da quella partenopea di Luigi De Magistris – stanno tentando di raggirare la norma nazionale per riconoscere ai figli dei migranti nati in Italia il diritto di essere considerati italiani a tutti gli effetti. L’ultimo comune in ordine di tempo ad aver avviato una pratica di questo tipo è quello veneto di Treviso che, sulla spinta dell’amministrazione comunale di centro sinistra, ha approvato l’affidamento della cittadinanza onoraria ai figli di genitori stranieri migrati in zona.
A dare l’annuncio ufficiale, è stata un’entusiasta assessore alle politiche per l’Immigrazione. Anna Cabino, questo il nome della politica, ha espresso soddisfazione per quanto portato a termine dalla sua giunta ed ha auspicato una partecipazione della ministra Kyenge alla cerimonia.
Redazione online