
E' tornato a parlare in conferenza stampa, convocata ieri a Roma, Davide Vannoni, “padre” del Metodo Stamina, dopo che il ministero della Salute ha bloccato la sperimentazione della terapia, e lo ha fatto con il suo solito modo deciso, affiancato nella sua relazione dal vice presidente di Stamina Foundation, Marino Andolina e dal dottor Massimo Sher. Ha spiegato Vannoni, sostenendo di fare riferimento a “dati concreti”: “Ci sono stati miglioramenti evidenti sui pazienti trattati a Brescia con il metodo Stamina e l'assenza di effetti collaterali. I dati raccolti con gli esami strumentali condotti sui pazienti di Brescia devono fare riflettere e far venire la voglia di iniziare delle serie valutazioni sui risultati ottenuti. E' troppo facile dire che a Brescia non ci sono dati senza aver avuto un confronto”.
A suffragare le sue tesi, il neurologo Massimo Sher, consulente tecnico del tribunale di Milano, secondo cui nei 36 pazienti in cura agli Spedali Riuniti di Brescia col metodo Stamina “la terapia non ha prodotto effetti collaterali negativi, né indesiderati o avversi”, anzi “nella maggior parte dei casi viene riferito un più o meno significativo miglioramento, sia a livello clinico organico sia a livello psico-relazionale, e nella maggior parte dei casi si assiste a un incremento ponderale e a un miglior rapporto psicologico con l'ambiente circostante; in seguito alla terapia, i medici curanti hanno potuto ridurre e talora sospendere le eventuali terapie antibiotiche, anticomiziali,sedative, antalgiche o antiflogistiche”.
Ha sostenuto ancora Sher: “La cosa che mi stupisce è che loro mi hanno detto di non essere mai stati sottoposti a visite di controllo né da parte dell'ospedale, né da parte di ispettori del ministero della Sanità, né da membri del comitato scientifico che verificassero in modo oggettivo i miglioramenti clinici riscontrati”. Andolina, già negli anni passati al centro di una controversa vicenda giudiziaria proprio riguardo la cura con cellule staminali , ha sentenziato che ci sono sette pazienti affetti da atrofia muscolare spinale che presentano miglioramenti, per cui “dopo il trattamento possono compiere movimenti che prima erano impossibili perché la malattia da cui sono colpiti non consente miglioramenti”.
Non si è fatta attendere la reazione di Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni: “Sono state mostrate slide elaborate ad hoc, sono stati mostrati stralci di cartelle cliniche passate velocemente sullo schermo, ma nessun riscontro cartaceo documentale. Dove sono le cartelle cliniche? Dove sono i dati clinici prima delle infusioni del metodo Stamina confrontati con i dati clinici successivi alle infusioni? I monologhi dei fondatori Stamina e dei loro consulenti creano ancora di più confusione su una vicenda caratterizzata dalle loro continue contraddizioni”. Ha concluso la Gallo: “Rimaniamo in attesa e non vogliamo più essere presi in giro”.
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