Quarto Oggiaro: ucciso boss Pasquale Tatone, fratello di Emanuele freddato tre giorni prima

Un'auto della polizia (Foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Nel quartiere di Quarto Oggiaro nella periferia di Milano, che ha il più alto tasso di criminalità, si sta verificando un vero e proprio regolamento dei conti e con molte probabilità, stando a quanto ipotizzano gli investigatori è stato messo in atto l’inizio di una faida tra clan negli ambienti della criminalità organizzata.

Infatti, dopo il ritrovamento dei corpi senza vita di Emanuele Tatone e di Paolo Simone domenica scorsa (27 ottobre) in un campo al confine con Novate Milanese, questa mattina è stato ritrovato anche il corpo di Pasquale Tatone (fratello di Emanuele), boss della famiglia che gestisce il traffico di droga a Quarto Oggiaro.

Secondo quanto viene raccontato dai media locali, l’uomo è stato ammazzato ieri sera a colpi di arma da fuoco nella sua auto nel cuore del quartiere dove viveva con la sua famiglia. In base alle testimonianze, Tatone era andato a vedere una partita di calcio in un locale di Quarto Oggiaro senza protezione e sarebbe andato via in auto da solo attorno alle 22.30. I suoi aguzzini hanno aspettato che entrasse nella vettura parcheggiata in via Pascarella, all’altezza del civico 11, per freddarlo dal lato dei guidatore. Alcuni testimoni hanno riferito che all’automobile si è affiancato un uomo in scooter con un casco in testa che avrebbe sparato. Secondo il loro racconto lo scooter è stato visto passare più volte intorno all’isolato.

L’omicidio rappresenta una svolta alle indagini sul doppio omicidio di domenica e gli inquirenti stanno valutando la pista che qualcuno stia tentando di eliminare dalla cerchia della criminalità la famiglia Tatone.
Il questore di Milano, Luigi Savina, ha sottolineato che “non siamo in presenza di una guerra tra clan. Dalle indagini tendiamo a escludere questa ipotesi”.

Tuttavia come sostiene Repubblica.it, è difficile pensare che Pasquale Tatone sospettasse di essere un bersaglio in quanto la sera dell’omicidio si è mosso senza scorta e allo scoperto.

Resta ancora da confermare la tipologia dell’arma da fuoco impiegata per l’omicidio. alcuni testimoni hanno detto di aver visto grosse cartucce simili a quelle utilizzate per i fucili. In tal caso l’arma sarebbe diversa da quella impiegata per uccidere Emanuele e il pregiudicato Simone, che secondo i risultati dell’autopsia potrebbe essere un revolver. Nel caso dell’omicidio di domenica scorsa, la polizia aveva detto che le vittime erano state giustiziate.

Redazione

LEGGI ANCHE:
Milano: due cadaveri rinvenuti in strada a Quarto Oggiaro