
Ci sarebbero l’ex presidente di Olivetti, Carlo De Benedetti, e l’ex amministratore delegato, Corrado Passera, tra gli indagati nell’inchiesta indetta dalla Procura di Ivrea riguardante circa venti morti sospette a causa dell’amianto negli stabilimenti Olivetti.
Per entrambi le accuse sarebbero di omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Lo si apprende da alcune anticipazioni diffuse dal quotidiano torinese La Stampa.
Le indagini riguardano venti persone morte tra la fine del 2003 e i primi mesi di quest’anno, dopo aver lavorato in reparti contaminati ed aver contratto, dopo esser andati in pensione, il mesotelioma pleurico, patologia tumorale ritenuta direttamente correlata all’esposizione all’asbesto, vale a dire alle fibre aerodisperse dell’amianto, con una latenza temporale che può essere di diverse decine di anni.
In particolare, sarebbero tre i reparti sotto la lente di ingrandimento per la probabile esposizione all’amianto, vale a dire le Officine Ico, i capannoni di San Bernardo e il comprensorio industriale di Scarmagno. Da parte del procuratore capo della Repubblica di Ivrea, Giuseppe Ferrando, c’è una conferma sull’apertura dell’inchiesta: “Il caso è delicato. Le parti lese sono numerose e ci sono degli indagati”. I familiari, da parte loro, continuano a chiedere giustizia.
Carlo De Benedetti ha presieduto Olivetti dal 1978 al 1996, affiancato da suo fratello Franco, che sarebbe il terzo indagato, nelle funzioni di vicepresidente e per molti anni anche amministratore delegato; l’ex ministro tecnico Corrado Passera ha invece ricoperto quel ruolo tra il 1992 e il 1996. L’accusa riterrebbe che la dirigenza della Olivetti non abbia preso le giuste contromisure per evitare il contatto con l’amianto.
Redazione online