Alitalia. Emergenza occupazionale: si prospettano 2.500 esuberi

Particolare di un aereo Alitalia (Getty Images)

La rocambolesca vicenda Alitalia che tiene banco in ambito nazionale da oramai molte settimane  – senza considerare, poi, i fatti del 2008 relativi al salvataggio della compiuto da Silvio Berlusconi – descrive uno scenario aziendale sempre più grave e chiama a una risoluzione sempre più urgente. Mentre la dirigenza della compagnia di bandiera non sa più che pesci pigliare dopo che AirFrance ha declinato l’invito di partecipare alla ricapitalizzazione si fa sempre più concreta l’ipotesi di un tragico piano di esuberi del personale attualmente impiegato. Secondo le comunicazioni date alla stampa dai sindacati che si stanno occupando della questione, sarebbero in cantiere esuberi che coinvolgerebbero un totale di 2.500/2.600 persone.

Gli impiegati che perderebbero il posto di lavoro sarebbero, stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, 1.300 individui attualmente assunti con contratto a tempo determinato e dei restanti 1.200/1.300 dipendenti (piloti, steward, hostess, personale di terra) inseriti con contratto a tempo indeterminato.

La situazione sembra quindi essere tragica sotto il profilo occupazionale e proprio nel corso di questa settimana Alitalia organizzerà un incontro con le rappresentanze sindacali per comunicare la situazione in maniera ufficiale.

Per quanto riguarda la situazione generale, continua la ricerca di possibili investitori che permetterebbero alla compagnia di non affossarsi definitivamente. Una delle ultime opzioni valutate è quella dell’Etihad, compagnia aerea degli Emirati Arabi che potrebbe essere interessata a partecipare alla ricapitalizzazione. Proprio ad Abu Dhabi oggi è volato Fabrizio Pagani, consigliere governativo che dovrà discutere con il suo omologo locale di alcune questioni internazionali. Alcune indiscrezioni vogliono che la vicenda Alitalia sia tra i punti che i due toccheranno nella loro chiacchierata odierna.

 

Redazione online