Eurostat: un terzo degli italiani a rischio povertà, peggio di noi nell’Eurozona solo la Grecia

Una mendicante (Foto: GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)

Impietosa fotografia dell’Italia da parte di Eurostat. L’Ufficio di statistica europeo certifica che circa un terzo degli italiani, il 29,9%, è a rischio povertà o esclusione sociale. Nella zona dell’euro, fa peggio di noi solo la Grecia, con il 34,6% della popolazione che rischia di diventare povero (se non ci è già, data la gravissima situazione economica del Paese). I dati riguardano il 2012.

Una situazione allarmante e peggiorata sia rispetto al 2011, quando il rischio esisteva per il 28,2% della popolazione (contro l’allora 31% per la Grecia), sia rispetto al 2008, con il rischio che era al 25,3% (in Grecia il 28,1%).

Nel nostro Paese ci sono 18,2 milioni di persone (il 29,9%) in condizioni di sofferenza a causa di povertà o mancanza di lavoro. In Germania sono 15,9 milioni (il 19,6% della popolazione), in Francia 11,8 (il 19,1%), nel Regno Unito 15,1 (il 24,1%), in Spagna 13,1 (il 28,2%), in Portogallo 2,7 milioni (il 25,3%).

La situazione dell’Italia risulta peggiore anche di quella della Spagna, che pure sta attraversando una grave recessione con una disoccupazione altissima. Perfino in Estonia e a Cipro ci sono meno persone a rischio povertà di noi: il 23,4% in Estonia, il 27,1% a Cipro. Sempre nella zona euro, il rischio di povertà è il più basso in Olanda e nella Repubblica Ceca, con il 15% della popolazione a rischio, seguite dalla Finlandia con il 17% e infine in Svezia e Lussemburgo, entrambi al 18%.

Fuori dalla zona euro, ma sempre nell’Unione europea, dopo quella della Grecia, si trovano situazioni peggiori alla nostra solo in Bulgaria, con il 49,3% della popolazione a rischio povertà, in Romania con il 41,7%, e in Lettonia con il 36,6%. Infine, peggio dell’Italia ma meglio della Grecia stanno in Lituania, con il 32,5% della popolazione a rischio povertà e in Croazia con il 32,3%.

Redazione