
“Ci auguriamo che Renzi diventi il Tony Blair italiano”, questo il titolo dell’articolo pubblicato dal Financial Times dopo l’elezione a segretario del Partito Democratico del sindaco fiorentino. L’autore, Bill Emmott – celebre giornalista e deciso detrattore di Silvio Berlusconi su cui diresse il documentario Girlfriend in a Come – paragona Renzi al laburista britannico, auspicando che la sua azione possa rispecchiare quella del politico inglese e indirizzare l’Italia verso la speranza.
Emmott non è però l’unico, al di là del canale della Manica, ed effettuare raffronti tra il nuovo segretario del Pd e Blair. Anche il The Independent si cimenta in questa comparazione citando l’opinione del professore James Walton, inquadrato come docente di scienze politiche all’American University di Roma. Secondo Walton Renzi può vantare numerose capacità politiche e, tra queste, quella che più l’accomuna al laburista sarebbe la sua straordinaria capacità comunicativa.
Ma lo stesso Walton mostra qualche perplessità in merito alla sua elezione, avvenuta durante il mandato del governo Letta, e si chiede ciò che in molti all’estero si stanno chiedendo: “Renza può essere il segretario del partito. Ma può essere considerato un leader se non è il Presidente del Consiglio?”.
Redazione online