
Le proteste del cosiddetto movimento dei “forconi” avrebbe preso di mira le sedi Cgil di diverse città italiane, in particolare Andria, Barletta, Cerignola, Biella e Savona. Lo denuncia lo stesso sindacato confederale, in una nota in cui si spiega inoltre: “Manifestare è un diritto di tutti, ma tale diritto va esercitato nel rispetto del principio incontrovertibile della non violenza, della non intimidazione e del rispetto delle libertà di ogni lavoratore e di ogni impresa di poter svolgere liberamente la propria attività”.
Nel frattempo, uno dei leader della protesta, Danilo Calvani, a capo dei Comitati Riuniti Agricoli dell’Agropontino, ha annunciato la volontà di promuovere una manifestazione nazionale a Roma già dalla prossima settimana: “Finchè questi politici non se ne andranno, sarà lotta ad oltranza. Noi in maniera democratica e rispettando l’ordine costituito faremo ciò che prevede la nostra Costituzione cioè deligittimeremo questa politica e andremo a Roma la prossima settimana da tutta Italia. Stiamo lavorando con la Questura di Roma per organizzare un’iniziativa democratica. Non ci interessano iniziative illegali”.
Il clima di tensione ha provocato ieri, oltre ai blocchi selvaggi, uno spiacevole episodio alla libreria Ubik di Savona, così raccontato sul profilo della stessa attività commerciale: “Alcuni manifestanti della protesta dei ‘Forconi’ un’ora fa sono entrati alla libreria Ubik di Savona, urlando davanti ai clienti ‘Chiudete la libreria!!Bruciate i libri!!’ E’ seguito un battibecco verbale, davanti anche a Andrea Chiovelli giornalista di Savonanews e alla tv dell’Università. La frase ‘Bruciate i libri!!’ fa venire i brividi. Riporta a periodi bui della storia. Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista”.
Sulle proteste in corso a Torino è invece intervenuto il Csoa Askatasuna, già in prima linea nella lotta No Tav, con un intervento che farà sicuramente discutere anche nell’area dell’antagonismo militante: “Non vi chiediamo di aderire in toto alle modalità o alle parole d’ordine della protesta, ma di starci dentro e provare ad invertirne la rotta. Lasciare questa piazza in mano a fascisti e mafiosi può rivelarsi la mossa più controproducente. Nella nostra città è scoppiato qualcosa, con tantissime ambiguità e punti interrogativi ma anche con dei dati nuovi che vorremmo provare ad analizzare e comprendere. Per farlo stiamo andando nelle piazze, nei blocchi e nei cortei torinesi, perchè ci sembra l’unico modo per avere un punto di vista reale su quello che sta accadendo”.
Infine, c’è da segnalare l’iniziativa di Luca De Vecchi e Piercamillo Falasca, che alle ultime elezioni sono stati candidati con Scelta Civica, insieme a Giovanni Susta, figlio di Gianluca, attuale capogruppo dei montiani in Senato. I tre hanno deciso di sporgere denuncia contro Beppe Grillo, portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle, dopo il post di ieri in cui chiedeva alle forze dell’ordine di manifestare al fianco della popolazione e contro il governo.
“Abbiamo denunciato Beppe Grillo per istigazione di militari a disobbedire alle leggi, reato previsto dall’articolo 266 del Codice Penale”, hanno annunciato gli esponenti centristi, sottolineando che “la critica politica è sempre legittima ma noi riteniamo, da cittadini, che occorra mettere un argine a questa pericolosa delegittimazione delle istituzioni, esasperata dall’incitamento ad azioni contrarie allo Stato di diritto, e così pericolosamente simile a derive anti-democratiche del passato”.
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