Australia: la Corte Suprema annulla la legge su matrimoni gay

Bandiera dell’orgoglio gay (PEDRO ARMESTRE/AFP/GettyImages)

Il parlamento locale del Territorio della città di Canberra, capitale dell’Australia, aveva approvato lo scorso ottobre una legge che consentiva i matrimoni tra omosessuali. Questa legge è stata ora cassata dall’Alta Corte australiana, che ha accolto il ricorso del governo federale australiano riconoscendo che la competenza a legiferare sulla materia spetta al parlamento federale. Contro la legge di Canberra il governo australiano aveva eccepito che il parlamento locale del Territorio della Capitale Australiana non potesse legiferare “in concorrenza con la legge federale del matrimonio del 1961”. La conseguenza è che i primi matrimoni gay che sono stati nel frattempo celebrati, circa 27, le prime nozze sono del 7 dicembre scorso, sono annullati.

La decisione della Corte Suprema australiana è frutto della battaglia del premier australiano, il conservatore Tony Abbot, decisamente contrario alle nozze gay, nonostante abbia una sorella lesbica che vorrebbe sposare la propria compagna. Abbott ha dichiarato che le sue vicende familiari non hanno cambiato la sua convinzione che il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna. Ha però voluto precisare di augurare ogni bene a sua sorella Christine Forster e alla di lei compagna Virginia Edwards. Se tra le due donne “ci sarà una cerimonia di qualche tipo, ci sarò e porterò un regalo”, ha affermato il primo ministro.

Redazione