
Dura risposta di Beppe Grillo a Matteo Renzi, che nel suo primo discorso ufficiale da segretario del Partito Democratico aveva lanciato la sfida al portavoce nazionale del Movimento 5 Stelle: “Caro Grillo hai 160 parlamentari decisivi per fare le riforme. Io sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni del prossimo anno se tu ti impegni per superare il Senato, abolire le Province e su legge elettorale”. Il blogger genovese ha replicato lanciato l’hashtag su Twitter #renziecaccialagrana.
“I rimborsi elettorali vanno restituiti agli italiani, non a Grillo. Sono soldi che i partiti hanno incassato aggirando un referendum e che la stessa Corte dei Conti ha denunciato come non dovuti”, ha spiegato Grillo, precisando: “Soldi degli italiani, provenienti dalle tasse, dal loro lavoro”. Poi sulle province: “Nel programma del M5S è prevista la loro abolizione. Chiunque presenterà una legge che la prevede sarà votato. Per coerenza, parola sconosciuta a Renzie, il M5S non si è mai candidato alle elezioni provinciali, Renzie è invece stato presidente della Provincia di Firenze”.
Dura polemica di Grillo anche sulla legge elettorale: “Questo Parlamento di nominati dal Porcellum non ha la legittimità costituzionale, ma soprattutto morale, per fare una nuova legge elettorale. Chi ha goduto dei frutti del Porcellum, rimasto in vita grazie al pdexmenoelle e a Berlusconi per otto anni, non può riscrivere le regole”. Il leader del Movimento 5 Stelle chiede dunque il ritorno al voto con il Mattarellum.
“Sarà il prossimo Parlamento a fare la nuova legge elettorale. Nel frattempo, nei mesi di gennaio e febbraio, 100.000 iscritti al M5S certificati definiranno on line la proposta di legge elettorale del M5S. Gli iscritti, non un segretario di partito”, ha chiosato Grillo, rivolgendo in ultimo un ironico invito al segretario del Pd: “La porti un bacione a Firenze e la frequenti più spesso. La sua città ha bisogno di un sindaco”.
Redazione online