
E’ stato condannato per furto aggravato a tre mesi di reclusione e a cento euro di multa, con rito svoltosi stamattina per direttissima, il vicepresidente di CasaPound Italia, Simone Di Stefano, arrestato sabato scorso perché, nel corso di un blitz davanti a una sede di rappresentanza Ue a Roma, legato alle proteste del cosiddetto movimento dei ‘forconi’, aveva staccato la bandiera dell’Unione europea per sostituirla con quella tricolore italiana.
L’annuncio è stato dato pochi minuti fa dalla pagina Facebook di CasaPound, che ha anche pubblicato delle foto della scarcerazione del suo leader. Ad accogliere Di Stefano una cinquantina di militanti del movimento di estrema destra, che avevano lanciato lo slogan ‘Amare la nazione non è reato’, convocando per oggi alle 9 un presidio in Piazzale Clodio; davanti al tribunale uno degli striscioni simbolo delle proteste in piazzale dei Partigiani, con scritto: “Alcuni italiani non si arrendono”.
“Saremo qui tutti i giorni fino a quando non ci restituiranno il nostro Simone”, aveva annunciato poco prima della scarcerazione di Di Stefano, un altro militante di CasaPound. Commentando l’arresto del suo vicepresidente, il leader nazionale di CasaPound, Gianluca Iannone, aveva evidenziato: “Arrestato per furto di bandiera, peraltro restituita. E’ l’ultimo ‘colpo di teatro’ di uno Stato talmente distante dai suoi cittadini, che non riesce più a comprenderne nemmeno le istanze più immediate ed è costretto a ricorrere a grotteschi escamotage come questi pur di fermare una protesta giusta e di popolo”.
Aveva proseguito Iannone: “La bandiera è stata restituita. D’altra parte non era certo nostro interesse rubarla, non sapremmo che farcene. Di Stefano voleva sostituirla con un tricolore, come abbiamo fatto al portone della sede di via IV Novembre, per dire che se la politica consegna la nostra sovranità all’Europa, la Nazione, il popolo, se la riprende. Simbolicamente. Troppo complicato da comprendere?”. Subito dopo la scarcerazione, Simone Di Stefano si è diretto negli studi di Radio Bandiera Nera, webradio degli attivisti di CasaPound, per partecipare alla diretta mattutina.
Redazione online