Datagate: programma di spionaggio potrebbe violare la Costituzione americana

L'ombra di Keith Alexander, direttore della Nsa (JIM WATSON/AFP/Getty Images)

Un giudice federale di Washington ha stabilito che il programma di spionaggio americano impiegato dalla National Security Agency (Nsa) al centro dello scandalo del “Datagate” con il quale sono state spiate e raccolte milioni di conversazioni telefoniche di cittadini americani potrebbe violare il quarto emendamento alla Costituzione.
Secondo il giudice federale Richard Leon della US District Court per il Distretto di Columbia, la pratica della Nsa “quasi sicuramente viola” la parte della Costituzione che protegge gli americani da perquisizioni, arresti e confische irragionevoli.
La sentenza riguarda il ricorso che due cittadini americani, tra cui l’attivista conservatore Larry Klayman, avevano presentato, denunciando il “regime segreto e illegale del governo che intercetta e analizza grandi quantità di comunicazioni telefoniche nazionali”.

Il giudice della US District Court ha ritenuto che i due querelanti sono legittimati ad impugnare il programma della agenzia di spionaggio e nella sua sentenza ha anche sostenuto che il Dipartimento di Giustizia non è riuscito a dimostrare che la raccolta dell’enorme mole di dati da parte dell’Agenzia abbia in realtà contribuito a scongiurare attacchi terroristici, come sostenuto per difendere la pratica: “Chi ha presentato causa si aspetta che venga rispettata la sua privacy. Ma la raccolta dei dati delle loro attività degli ultimi cinque anni, da parte della Nsa, evidentemente non soddisfa questa loro aspettativa. Inoltre, sinora ho significativi dubbi circa la reale efficacia del programma di raccolta dati come un mezzo efficace per condurre indagini nei casi che comportano minacce imminenti di terrorismo. Non riesco a immaginare una più indiscriminata e arbitraria intrusione nella vita dei cittadini senza alcuna autorizzazione da parte dell’organizzazione giudiziaria”, ha scritto il giudice.

La sentenza che passa ora in Appello è stata sospesa in attesa che il governo faccia ricorso, “vista l’importanza per la sicurezza nazionale di questa decisione”.

Stando a quanto rivela il quotidiano americano Wall Street Journal, la Nsa potrà ancora continuare a raccogliere dati attraverso i suoi programmi.

Per la prima volta, un giudice apre uno spiraglio sugli interrogativi di molte persone che si sono chieste se il programma di spionaggio svelato grazie all’ex tecnico informatico della Cia Edward Snowden non si sia spinto troppo in là.
Infatti, negli Stati Uniti ci sono altri tre procedimenti pendenti all’interno di altrettanti tribunali.
Tuttavia, come riporta corriere.it, per la prima volta da quando è scoppiato lo scandalo, un giudici ha emesso una ingiunzione preliminare di blocco della Nsa e del suo potere di raccogliere i dati.

Redazione