
Mentre prosegue il dibattito tra favorevoli e contrari al metodo Stamina, con diversi genitori che lanciano appelli affinché i propri figli affetti da Sla possano essere trattati con questa cura, il quotidiano torinese ‘La Stampa’ denuncia oggi una storia che arriva proprio dal capoluogo piemontese, dove i genitori di una bambina di undici anni affetta da “paralisi cerebrale infantile” si sono rivolti al procuratore Raffaele Guariniello intenzionati a denunciare la “truffa subita dal professor Vannoni”.
La madre della bambina ha spiegato: “Un genitore è pronto a tutto per salvare il proprio figlio, anche a indebitarsi con le banche. E quando scopri che erano tutte falsità, non soffri tanto per i soldi buttati via, ma per i sogni infranti di tua figlia. La mia è stata illusa: secondo il professor Vannoni oggi Simona dovrebbe correre, e invece è com’era prima. Non autosufficiente e bisognosa di una persona sempre accanto che si occupi di lei”.
Vannoni avrebbe raccontato alla donna di esser guarito egli stesso “grazie alle cellule staminali” e che “dopo una paralisi parziale al volto era stato curato in Ucraina nel 2007 e da lì aveva deciso di importare il metodo in Italia”; inoltre la madre della piccola visiona dei documenti filmati in cui si vede la “guarigione” di un uomo sulla sedia a rotelle. Per questo, decise di affidarsi a Davide Vannoni e al metodo Stamina.
Naturalmente, il metodo di Vannoni ha un costo: “All’inizio 36 mila euro in due tranche, una da 27 mila, la seconda da 9. Poi altri 4 mila per gli avvocati per il ricorso ad ottenere il riconoscimento dell’assistenza sanitaria”. La donna ricorda di aver “dovuto chiedere un prestito, ma per la mia bambina sarei stata disposta a pagare qualsiasi cifra, pur di vederla camminare da sola”. Secondo la madre della piccola, infine, in più occasioni Vannoni le aveva suggerito di “non rivelare agli ospedali di Torino delle punture eseguite a Trieste dal dottor Marino Andolina, altrimenti la cura rischiava di essere sospesa”. Nei mesi successivi, la piccola si aggrava e la sua famiglia decide, alla fine di un lungo calvario, di denunciare Stamina Foundation e il suo presidente Davide Vannoni.
Redazione online