Favoreggiamento a Cosa Nostra, rigettata richiesta di affidamento ai servizi sociali per Totò Cuffaro

Totò Cuffaro nel giorno delle dimissioni da presidente della Regione Sicilia (Getty Images)

Il Tribunale di sorveglianza ha rigettato la richiesta di affidamento ai servizi sociali da parte dell’ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e tuttora in carcere. Il diniego è legato in particolare alla mancata collaborazione di Cuffaro con la giustizia, nemmeno sotto forma di ammissioni di responsabilità, requisito ritenuto essenziale perché possa esserci appunto questa tipologia di provvedimento.

La richiesta di affidamento ai servizi sociali era stata avanzata da Cuffaro lo scorso ottobre e i suoi avvocati avevano sottolineato come, proprio in virtù del fatto che l’ex governatore siciliano non era stato condannato per associazione esterna, risultava difficile per lui collaborare in modo proficuo con la giustizia. Cuffaro aveva chiesto l’affidamento alla missione “Speranza e carità” del frate laico Biagio Conte.

Due giorni fa, c’era stato l’assenso del sostituto procuratore generale Elio Costa alla richiesta, ma non per l’affidamento alla comunità di Biagio Conte, che avrebbe previsto un ritorno a Palermo, quanto piuttosto per lavorare presso un istituto per ciechi a Roma. Nel corso dell’udienza presso il Tribunale di sorveglianza, Cuffaro aveva sostenuto: “Sono pronto ad accettare qualsiasi decisione sarà presa con lo stesso rispetto con cui ho accettato il carcere con tutte le sue sofferenze”.

Redazione online