Analisi del voto alle primarie Pd: Renzi molto gradito anche all’area sinistra del partito

Matteo Renzi (OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)

Il nuovo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, è molto gradito anche nell’ala sinistra del partito e non sarebbe un candidato di centro o addirittura di destra; ad affermarlo è il Cise, centro studi elettorali della Luiss guidato dal professor D’Alimonte, che si è affidato a una ricerca del prof. Nicola Maggini, che conferma come il sindaco di Firenze “ottiene consensi superiori alla media generale dei votanti alle primarie tra chi aveva votato il M5S, il centrodestra e, soprattutto, la coalizione di Monti”, per cui è valida “l’ipotesi, formulata da molti osservatori, circa la capacità di Renzi di far leva su un elettorato trasversale”.

Di contro, però, si fa notare come “gli elettori di Renzi sono composti per il 61% da intervistati che si collocano a sinistra, per il 16,6% da intervistati che si collocano al centro e per il 18,6% da intervistati che si collocano a destra”. C’è dunque una netta inversione di tendenza rispetto alle primarie dell’anno prima, che videro trionfare Bersani e che denotarono come “gli elettori di Renzi erano composti solo dal 43,3% da intervistati che si collocavano a sinistra, mentre la maggioranza assoluta (50,7%) si collocava al centro o a destra”.

Nel complesso, l’analisi del voto conferma che l’elettorato renziano “si caratterizza per una maggiore trasversalità politica ed ideologica e per un minore grado di coinvolgimento politico in termini motivazionali”, ma sostiene anche che “la trasversalità politica di Renzi è meno marcata, anche a causa di un evidente sfondamento elettorale a sinistra”. In ultima analisi, il nuovo segretario del Pd “ha vinto perché è riuscito ad imporsi nella tradizionale constituency del Pd, quella che aveva incoronato Bersani candidato premier. La vera sfida per il sindaco di Firenze è allargare tale base elettorale”.

Redazione online