
“Solo un cambiamento culturale e l’impegno di tutti ogni giorno e non solo in qualche giorno all’anno, potrà portare seri benefici negli anni a venire. Ma la responsabilità è anche degli amministratori, che spesso sono meno maturi dei cittadini che amministrano”. Con queste parole, Euromobility, che ha da poco pubblicato il settimo rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, ha bocciato le decisioni di molte città italiane ed europee di attuare dei blocchi della circolazione per ridurre l’inquinamento atmosferico.
Spiega Euromobility: “Se si fa finta di niente per un anno intero e ci si ricorda del PM10 soltanto quando le avverse condizioni meteorologiche ne fanno emergere la criticità, non c’è speranza. E gli inverni dei prossimi anni non saranno diversi da questo e dai precedenti. È il modello di mobilità a mandare in crisi la qualità dell’aria e il modello non lo si cambia continuando a rispondere con misure tipiche di una logica emergenziale. Un problema complesso non può continuare ad essere affrontato con targhe alterne o blocchi estemporanei della circolazione”.
Secondo l’organizzazione, infatti, “per scoprire che non servono a nulla, non c’è bisogno di sperimentarli. Sarebbe sufficiente prendersi la briga di leggere i dati di inquinamento della domenica: almeno il 30-40% di riduzione del traffico e nel migliore dei casi il 15-20% di PM10 in meno. Spesso neppure un punto percentuale, perché le condizioni meteorologiche vanificano gli interventi emergenziali”. I dati di Euromobility emergono proprio dal rapporto sulla mobilità ecosostenibile in Italia pubblicato qualche giorno fa.
Redazione online