
Sul caso dei due fucilieri italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in libertà provvisoria in India, perché accusati nel 2012 di aver ucciso due pescatori del Kerala,e sui quali pende l’ipotesi di una possibile condanna a morte, è intervenuto oggi anche il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani che ha annunciato che porterà la questione al presidente della Commissione europea José Barroso e all’alto Alto rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza Catherine Ashton ai quali chiederà un intervento dell’Unione Europea.
“Da sempre mi batto contro la pena di morte e lo farò anche per difendere i due militari italiani impegnati nella lotta contro la pirateria. Non penso che si possa portare avanti un negoziato tra Ue e India su un accordo di libero scambio quando l’ipotesi di una condanna a morte viene presa in considerazione” ha scritto Tajani in un messaggio su Twitter, interrogandosi poi sul fatto se “possiamo continuare a negoziare l’accordo di Free Trade Agreement (Fta) con l’India quando si prende in considerazione la pena di morte contro cittadini Ue che combattono la pirateria marina?”.
Dal canto suo, Fabrizio Cicchitto, del Nuovo centro destra, presidente della commissione Esteri della Camera, ha invece ipotizzato di lanciare un’appello all’Onu: “Il comportamento dell’India è assolutamente inaccettabile e il governo italiano dovrà non solo continuare a sviluppare l’iniziativa diplomatica come sta facendo ma anche portare la questione in sede Onu”, ha detto Cicchitto.
Sul caso il movimento Riva destra ha indetto una manifestazione il prossimo 30 gennaio davanti all’ambasciata indiana a Roma, in occasione della prossima udienza del processo dei due marò.
“Da settimane tramite facebook, abbiamo lanciato l’appello a scrivere sui profili delle ambasciate indiane nel mondo la frase Italian Marò free, now! e inviato centinaia di mail a quella italiana, ma la sorte dei nostri soldati resta appesa alla campagna elettorale in corso in India. La misura è colma e vogliamo urlare tutta la nostra vicinanza ai due marò e la rabbia contro chi da una parte sta calpestando ogni trattato internazionale e dall’altra fa solo chiacchiere da ormai anni”, ha scritto nella nota il movimento.
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