
Dove sei Marianna? E’ questo che si chiedono i genitori della ragazza di Paese, in provincia di Treviso, scomparsa un anno e un giorno fa dalla casa dove viveva insieme a un uomo molto più grande di lui, Renzo Curtolo.
Pierfrancesco Cendron ed Emilia Michielin non hanno più notizie della loro amata figlia dal 27 febbraio 2013. Nessun indizio e nessun riscontro da quela sera che possa dare una speranza alla famiglia. Un caso intricatissimo , portato all’attenzione nazionale dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, e trattato soprattutto dai quotidiani veneti.
Marianna Cendron, lo scorso 27 novembre avrebbe compiuto 19 anni, si continua a cercare, anche in Francia a Bulgaria, dove vive la sua mamma naturale.
Cronacanera.it, racconta dettagliatamente tutta la storia Marianna: “Quella di Marianna è un’esistenza non semplice, una vita difficile che sin da piccola si è trovata a dover affrontare, assieme a suo fratello minore, Giorgio. Sebbene i due avessero un rapporto molto forte, neanche Giorgio sa nulla di quello che le sia potuto accadere: prima di sparire, Marianna non ha né detto né fatto nulla che potesse lasciargli presagire qualcosa. I due hanno origini bulgare, la famiglia naturale li affida a un istituto fin da piccolissimi. Ed è proprio lì che Pierfrancesco ed Emilia si recano per ottenerne l’adozione. Così, Marianna e Giorgio crescono in Italia, e i Cendron cercano di restituire loro ciò che la vita fino a quel momento aveva negato: cure, attenzioni, amore. Infatti, come la stessa Marianna racconterà più volte, in quell’istituto erano stati molti i maltrattamenti che avevano subito”.
“Un trauma che – continua cronacanera.it – molto probabilmente, questa ragazza fragile non ha mai del tutto superato e che nell’adolescenza si manifesta nel rapporto conflittuale che Marianna ha con il cibo. La ragazza, infatti, soffre di un disturbo di anoressia, ragion per cui i genitori decidono di ricoverarla in un centro specializzato in disturbi alimentari. L’anoressia e il ricovero al centro diventano nei mesi precedenti alla scomparsa di Marianna i motivi principali dei suoi litigi con i familiari. La ragazza, infatti, compiuti 18 anni, desiderosa dell’indipendenza tipica di quell’età, decide di essere dimessa dal centro e di cercare un lavoro. Siamo alla fine di novembre 2012. Non passa molto tempo che Marianna trova un impiego come cuoca al ristorante del Golf Club di Castelfranco Veneto, distante una ventina di chilometri da Paese”.
Ma come è scomparsa Marianna? La mattina del 27 febbraio 2013 Marianna deve andare al lavoro. “Siccome quel giorno pioveva, mi sono offerto di accompagnarla alla fermata dell’autobus”, dichiarerà Renzo Curtolo agli inquirenti durante i primi interrogatori. A distanza di mesi, però, l’uomo cambia versione e dice di essersi ricordato che quella mattina Marianna è molto pallida e assai turbata; per questo motivo l’uomo decide di accompagnarla direttamente a Castelfranco.
Comunque siano andate le cose, è certo che quel mercoledì di fine febbraio Marianna arriva al ristorante del Golf Club e quando finisce il turno chiede al suo datore di lavoro di potersi fermare lì a riposare per qualche ora, giacché alle 20:30 ha appuntamento con il suo fidanzato, Michele, nel convitto dell’Istituto Alberghiero, poco distante dal ristorante. Nel pomeriggio la ragazza telefona a Renzo, avvisandolo che non sarebbe tornata a casa quella sera e che, come succedeva quando incontrava Michele, si sarebbe fermata a dormire da lui.
Verso le 19:30 Marianna chiama dal telefono del ristorante il suo ragazzo confermandogli l’appuntamento e aggiungendo che ha qualche guasto al cellulare, per cui non potrà fargli il solito squillo quando arriverà. Poco prima di andare via, la ragazza lascia un biglietto nella cucina del ristorante, una lista delle mansioni svolte e da svolgere, che termina così: “Buon lavoro. A domani”. Questa frase ha da subito richiamato l’attenzione degli inquirenti: se Marianna voleva andarsene volontariamente, perché scrivere una frase del genere? Tutto programmato per sviare eventuali sospetti oppure le è successo qualcosa? Ad ogni modo, sono le 20:30 e Marianna non arriva. Michele, che aveva conosciuto Marianna a scuola prima che lei l’abbandonasse per andare a lavorare, l’aspetta fino alle 22, quando decide di telefonare a Renzo per chiedergli se fosse con lui. Qui scatta l’allarme: la ragazza non risponde a nessuno dei due cellulari che ha con sé, così poco dopo l’uomo sporge denuncia presso i carabinieri della zona.
Le indagini si sono diramate in varie direzioni. In principio , gli inquirenti pensano a un allontanamento volontario. Marianna più volte aveva manifestato l’intenzione lasciare tutto e andare via dal Veneto.
Gli investigatori, come detto in precedenza, ritengono per la Francia o per la Bulgaria. L’ipotesi dell’allontanamento volontario. Forse a Marianna è successo qualcosa di spiacevole che le impedisce di tornare a casa. Probabilmente è finita nelle mani sbagliate e ha bisogno di aiuto.
Redazione online