
La nomina di Antonio Gentile, leader calabrese del Nuovo Centrodestra, non è andata giù al Partito Democratico della regione, ma soprattutto ha messo in moto un tam-tam di appelli, lanciati da diversi editorialisti e direttori di giornali, senza distinzione di area politica. A poche ore dalla nomina dell’alfaniano nella squadra di governo, infatti, da ‘Il Giornale’ a Massimo Gramellini e Sergio Rizzo, in tanti hanno chiesto a Matteo Renzi di rivedere la sua scelta.
Gentile è accusato di aver bloccato l’uscita del quotidiano ‘L’Ora della Calabria’. A denunciare l’episodio era stato il direttore del giornale, Luciano Regolo: “Ieri notte si è consumato un fatto gravissimo per la libertà di stampa, la violazione delle più elementari regole della democrazia e del vivere civile. Ultimata la lavorazione del giornale, a tarda ora, l’editore mi ha chiesto se non fosse possibile ritirare dalla pubblicazione l’articolo relativo all’indagine in corso sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, al quale sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Di fronte alla mia insistenza, nella difesa del diritto di cronaca, ho minacciato all’editore stesso le mie dimissioni qualora fossi stato costretto a modificare il giornale, vanificando il mio lavoro e quello dei miei colleghi”.
Scrive Gramellini su ‘La Stampa’: “Si deve trattare di un refuso. Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di aver impedito l’uscita di un giornale”. Rincara la dose Sergio Rizzo dalle pagine del ‘Corriere della Sera’: “Il premier è rimasto vittima di una serie di amnesie significative. Tipo l’episodio avvenuto una decina di giorni fa a Cosenza, quando la rotativa del quotidiano l’Ora della Calabria si inspiegabilmente bloccata”. Marco Travaglio – con la consueta ironia – parla di “un vice scelto con sopraffina meritocrazia, celebre per aver candidato Berlusconi al Nobel per la Pace e per aver bloccato le rotative de l’Ora della Calabria per occultare la notizia del figlio indagato”. Titoli polemici contro “il senatore che sabota i giornali” anche su ‘Il Giornale’ e ‘Libero’.
Molto polemico anche il Partito Democratico, con il segretario regionale Ernesto Magorno: “È un’indicazione che va nella direzione della conservazione, una direzione opposta alla nostra che è invece quella del cambiamento”. Infine, l’ex presidente del partito e attuale presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, non fa sconti a Renzi: “Non si può dire che ci sia stato rigore nella nomina dei sottosegretari. E in un momento come questo non possiamo permetterci una cosa del genere”.
Redazione online