
Le associazioni animaliste Enpa, Ihp, Irda e Legambiente hanno lanciato una nuova campagna di adozione e di raccolta fondi per far fronte alle ingenti spese, tra cui veterinarie, alimentari e di trasporto, ancora da affrontare per mettere in salvo gli animali, tra cui equini e bovini maltrattati e sequestrati circa un anno fà nell’ambito dell’Operazione Colleferro nei comuni di Colleferro, Segni, Valmontone, Gavignano e Paliano, nella provincia di Roma.
L’operazione Colleferro, scaturita da una denuncia di Edoardo Stoppa di Striscia LaNotizia, è considerata il più importante sequestro mai messo in atto e che per la prima volta è stato condotto con una task force del Ministero della Salute, dei Nas, del Corpo Forestale, della Polizia di Stato e delle associazioni.
Gli interventi sono stati divisi in tre fasi in quanto il territorio da coprire era molto vasto e gli animali si erano ormai quasi tutti inselvatichiti. Tuttavia, in un comunicato l’Enpa rende noto che resta ancora “una situazione che diventa di ora in ora insostenibile: ci sono ancora 5 cavalli da sequestrare, 10 da affidare e tantissime femmine che in questi mesi hanno partorito o stanno partorendo”.
Inoltre spiega l’ente di protezione animali “anche per i cavalli già affidati il lavoro non è terminato, considerando le visite di verifica, l’assistenza per situazioni particolari, il procedimento giudiziario appena avviato”.
Lanciando la nuova campagna di raccolta fondi le associazioni invitano le anime sensibili a visionare il video su youtube nel quale viene raccontata l’intera operazione e per cui si rivela necessario affrontare nuove sfide: La storia del sequestro di Colleferro
“Le Istituzioni, le Autorità locali e le Procure non hanno stanziato un euro per far fronte al sequestro Colleferro, dimostrando quello che denunciamo da tempo e cioè che, senza l’iniziativa delle associazioni e dei cittadini, parlare di stop ai maltrattamenti rimarrebbe solo teoria” prosegue l’Enpa sottolineando come “l’Operazione Colleferro è stato il sequestro più grande di equidi mai fatto in Italia, oltre 200 portati via dalla fame e dalla sete”.
“Un caso clamoroso -denuncia l’associazione- soprattutto perché il maltrattamento di centinaia di cavalli, asini, muli, bardotti e bovini, protratto per lunghi anni prima del nostro intervento, avveniva sotto gli occhi di tutti, autorità e cittadini, ad opera di un personaggio locale che evidentemente riusciva a incutere un tale terrore da essere intoccabile”.
“Il primo gruppo di equidi è stato sequestrato tra gennaio e febbraio 2013, il secondo ad aprile ed il terzo a giugno. Il lavoro sul campo è stato drammatico: tanti animali trovati morti o agonizzanti, in terreni dove i resti decomposti di cavalli comparivano ovunque. Quelli in più gravi condizioni sono stati portati in clinica, dove non tutti sono sopravvissuti” spiega l’Enpa ricordando che “giovedì 27 febbraio sono stati sequestrati altri 3 cavalli vaganti nei terreni adiacenti al cimitero di Colleferro. Uno di loro presenta una grave lesione ad un occhio e probabilmente resterà cieco”.
Insomma l’ente di protezione animali ricorda che “entro metà marzo procederemo alla messa in sicurezza degli ultimi due rimasti” e ricorda che l’ingente sforzo ha comportato ingenti spese e che è riuscito a portare avanti l’operazione grazie alle forniture ricevute da ditte farmaceutiche, tutti i costi sono stati coperti dalle associazioni grazie alle donazioni di privati cittadini: cibo, cure veterinarie, cliniche, trasporti, personale di custodia, indennizzo al proprietario di una delle due strutture.
Per maggiori informazioni su donazioni o affidamento cavalli o pony sequestrati consultare il sito dell’Italian Horse Protection al seguente link: horseprotection.it
Redazione