
Il 6 e il 7 marzo si terrà a Dublino il congresso del Partito popolare europeo, in vista delle elezioni di giugno. Silvio Berlusconi ha chiesto al Tribunale di Milano la possibilità di espatriare per partecipare all’evento, ma i giudici gliel’hanno negata.
La volontà di recarsi in Irlanda era già stata manifestata dal leader di Forza Italia in una riunione con i deputati del suo partito al Parlamento europeo: in quell’occasione aveva rivendicato il diritto ad essere presente poiché leader del secondo gruppo più numeroso nel Ppe, poi aveva aggiunto sul vertice di Dublino: ” E’ un vertice molto importante, ho chiesto di andare, ma siccome non ho il passaporto, vedrete che mi diranno di no…”.
E infatti: “E’ stata applicata la legge”, ha spiegato una fonte giudiziaria all’ agenzia Radiocor. Dopo la condanna definitiva nel processo Mediaset per frode fiscale, in un caso come questo la legge non prevede che venga concessa la possibilità di lasciare l’Italia.
Quando il Tribunale di Milano dichiarerà esecutiva la pena residua, però, le limitazioni saranno ancora più restrittive: Silvio Berlusconi, infatti, sconterà l’anno residuo di reclusione agli arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali.
E’ la seconda volta che i giudici lombardi negano all’ex premier la possibilità di espatriare, dopo che già a dicembre la richiesta di partecipare al vertice del Ppe a Bruxelles aveva ricevuto la stessa risposta.
Redazione