
Continuano le ricerche dell’aereo della Malaysia Airlines, un Boeing 777-200ER scomparso nei cieli del Vietnam nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Un velivolo di ricognizione vietnamita ha rinvenuto alcuni frammenti, che potrebbero appartenere al Boeing scomparso, nelle acque a sud del Vietman, tra il Golfo di Thailandia e il Mar cinese meridionale. I frammenti avvistati sarebbero un portellone interno e un pezzo della coda dell’aereo, stando a quanto riferisce il ministero dell’Informazione e della comunicazione vietnamita. I resti sono stati localizzati a circa 80 chilometri a sud dell’isola di Thgo Chu, nella zona dove si presume che l’aereo malese si sia inabissato. Finora erano state rinvenute solo scie di greggio in mare, che avevano fatto supporre si trattasse del carburante fuoriuscito del velivolo.
Nel frattempo, è stata avanzata l’ipotesi che l’aereo possa essere esploso in volo, secondo quanto riferito da una fonte vicina alle indagini. Anche se non si può ancora dire sia stata una bomba a bordo o un problema tecnico, ha precisato la fonte. Nelle ricerche
Comunque, la vicenda è avvolta dal mistero, anche per la circostanza dei quattro passeggeri imbarcati sotto falso nome con passaporti rubati, come quello dell’italiano Luigi Maraldi, che in un primo momento si era creduto fosse tra le vittime dell’incidente. Nelle ultime ore poi è stata avanzata l’ipotesi di un’inversione di rotta dell’aereo, partito da Kuala Lumpur e diretto a Pechino, poco prima di far perdere le proprie tracce dai radar.
Le autorità malesi sono sempre più propense a seguire la pista del terrorismo e su questo fronte sono coadiuvate dall’Fbi statunitense. Anche se ancora mancano elementi certi in questo senso. Tra i passeggeri imbarcati sotto falso nome, oltre a quello dell’italiano Maraldi, c’è anche un austriaco, cui si aggiungono altre due identità che risulterebbero sospette secondo le autorità malesi. Si tratta di persone che hanno comprato il biglietto aereo attraverso la China Southern Airlines.
Il Boeing 777-200 della Malaysia Airlines era partito da Kuala Lumpur a mezzanotte e 41 minuti, ora locale, di sabato 8 marzo ed era atteso per le 6:30 a Pechino dove non è mai arrivato. A bordo del volo MH370 c’erano 239 persone, di cui 12 membri dell’equipaggio e 227 passeggeri di dodici nazionalità diverse, in prevalenza cinesi. I parenti sono in angoscia da molte ore, in attesa di notizie.
Redazione