Veneto, referendum degli indipendentisti. Zaia: “Bisogna fare delle riflessioni”

Luca Zaia (JOHN THYS/AFP/Getty Images)
Luca Zaia (JOHN THYS/AFP/Getty Images)

Si sta tenendo da ieri e terminerà il 21 marzo un referendum online proposto da un movimento indipendentista venetista, che ha lanciato la piattaforma ‘Plebiscito.eu’ e che secondo indiscrezioni sta conseguendo un buon risultato numerico, anche se ovviamente non avrà nessun valore legale. La consultazione non ha avuto alcun seguito da parte della stampa italiana, ma – secondo quanto affermano alcuni quotidiani locali – si sarebbe guadagnata dei servizi sulla BBC e sulla russa Vesti 24.

Hanno annunciato i ‘referendari’ ieri pomeriggio: “Alle 18.30 hanno votato poco più di 430.000 veneti, oltre l’11,50% degli aventi diritto al voto”. Le province più attive sono quelle di Vicenza, Treviso e Padova, ma il referendum è divenuto oggetto delle attenzioni anche del governato veneto Luca Zaia, che al quotidiano ‘Libero’ oggi in edicola ha spiegato: “Bisogna fare delle riflessioni. Il sospetto è che la gente voglia l’indipendenza perché, strangolata dalla crisi chiede tassazioni più basse, mi piacerebbe che pensassero all’indipendenza come movimento culturale, tipo Catalogna o Scozia”.

Spiega Zaia: “Il diritto di autodeterminazione e il diritto internazionale ci danno ragione, e noi avremmo fatto volentieri scoppiare il dibattito sul referendum. Ma, fosse stato fatto così, da qualcuno per vezzo, non avrebbe avuto efficacia giuridica. La verità è che è importantissimo seguire quel che avviene in Catalogna”.

Infine, riferendosi al premier Matteo Renzi: “Il fermento indipendentista è sempre più forte, e non dipende dalla gente del nord sempre più strozzata, dipende da Roma. Matteo l’ha detto chiaramente di non credere alle regioni, anzi fosse per lui le abolirebbe. É un neocentralista che ha un ideale di sviluppo fordista; noi siamo quelli del distretto industriale diffuso. Fosse per Renzi la Bavaria industriale autonoma non esisterebbe”.

Redazione online