Riforme, Berlusconi: “Rispetto degli impegni, ma non vogliamo testi preconfezionati”

Silvio Berlusconi (Getty Images)
Silvio Berlusconi (Getty Images)

Nemmeno il tempo di essere approvata dal CdM e la discussione sulla riforma costituzionale targata Renzi è già molto animata; dopo le perplessità esposte dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e da vari costituzionalisti ed esponenti della società civile, nel primo pomeriggio di oggi, sono arrivate le parole dell’ex premier, Silvio Berlusconi, che ha sottolineato: “Noi rispetteremo fino in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il Paese”.

Ha proseguito il leader di Forza Italia: “Abbiamo dimostrato la nostra serietà approvando alla Camera la legge elettorale, che ora vorremmo vedere in aula al Senato quanto prima. Speriamo che le divisioni emerse nel Partito Democratico non affossino il tentativo di modernizzare le nostre istituzioni. La sinistra non scarichi ancora una volta sugli Italiani i propri problemi”. Sulla stessa lunghezza d’onda molti esponenti del partito di centrodestra, come il senatore Andrea Mandelli: “Non possiamo accettare una scatola chiusa né vogliamo limitarci a mettere le crocette su un modulo prestampato dalla direzione del Pd. Perciò portiamo a termine l’Italicum e poi torniamo a ragionare nel merito delle riforme, affinché siano davvero condivise. Il Pd eviti, almeno questa volta, di scaricare sui cittadini le sue divisioni interne”.

Sul tema, intanto, i capigruppo dei senatori e dei deputati del Pd, Luigi Zanda e Roberto Speranza, lanciano il loro appello: “La logica e la ragionevolezza istituzionale rendono non solo opportuno ma anche necessario che, almeno in prima lettura, la riforma del Senato venga approvata prima della riforma elettorale. Con un bicameralismo paritario non avrebbe alcun senso prevedere ancora una volta leggi elettorali diverse per Camera e Senato”.

Di tutt’altro avviso, invece, i capigruppo a Palazzo Madama e Montecitorio di Forza Italia, Paolo Romani e Renato Brunetta, che in una nota ribadiscono che “la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale é la riforma elettorale”. Ricordano gli esponenti ‘azzurri’: “Il continuo allungarsi dei tempi della sua approvazione rappresenta un vulnus grave innanzitutto perché senza una legge elettorale approvata dal Parlamento risulta nei fatti paralizzato il potere del presidente della Repubblica di sciogliere le Camere. Non é un caso se il Capo dello Stato ha più volte ribadito l’urgenza di quella legge”.

Secondo Romani e Brunetta, “la pronta approvazione della legge elettorale costituisce uno dei punti qualificanti dell’accordo Renzi-Berlusconi, al quale Forza Italia si é sinora lealmente attenuta, malgrado le frequenti provocazioni da settori del fronte avverso. E’ necessario che il presidente Renzi mostri adesso la sua credibilità e la sua determinazione sul punto. La legge elettorale, soprattutto in questo clima va posta in sicurezza subito”.

Redazione online