
E’ stata ancora una domenica di stragi in Nigeria, con due distinti attentati nell’infuocato Nord del Paese africano. Il primo massacro si è compiuto nello stato di Zamfara, a Yar Galadima, durante una “riunione di leader delle comunità e rappresentanti delle milizie di autodifesa degli stati di Zamfara, Kebbi, Kaduna e Katsina”, stando a quanto riferito dalla polizia. Mentre i leader riuniti stavano discutendo della strategia da adottare contro i ladri di bestiame, ha fatto irruzione un gruppo armato che ha aperto il fuoco contro i presenti, uccidendo 79 persone. L’attentato è opera di pastori fulani, che sarebbero i ladri di bestiame della zona. “Da tre anni dobbiamo fronteggiare gli attacchi mortali delle bande di saccheggiatori e ladri di bestiame armati, ma è l’attacco più grave a cui abbiamo finora assistito”, ha detto il portavoce del governatore dello stato di Zamfara.
Un altro attacco, questa volta con 17 vittime, è stato invece messo a segno dal temibile gruppo terrorista di miliziani islamisti Boko Haram. La strage è avvenuta nello stato settentrionale di Yobe, nel villaggio di Buna Gari, a circa cento chilometri dalla capitale Damaturu. I miliziani armati hanno assaltato il villaggio sparando all’impazzata, a caso, e uccidendo 17 persone, tra cui anche dei fedeli musulmani, hanno riferito le autorità nigeriane. I terroristi hanno sparato anche contro persone che erano in preghiera in moschea, ha fatto sapere il portavoce del governatorato. Prima di fuggire, gli attentatori hanno anche dato fuoco a diverse case del villaggio.
Il gruppo integralista di Boko Haram è sospettato del rapimento dei due scerdoti italiani Gianantonio Allegri e Giampaolo Marta, e della suora canadese, Gilberte Bussier, prelevati con la forza da due gruppi armati nella note tra venerdì e sabato scorsi nella loro missione nel nord del Camerun, dove spesso i miliziani sconfinano dal nord della Nigeria.
Redazione