
Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, si svolge oggi la terza ed ultima giornata della Conferenza internazionale europea “The State of the Union”, promosso dalla Commissione europea e dall’Istituto Universitario Europeo.
J.H.H. Weiler, presidente dell’European University Institute ha portato i suoi saluti ai partecipanti mentre il vicesindaco reggente Dario Nardella quello della città.
Ala conferenza partecipano oltre 600 prestigiosi ospiti internazionali tra cui oggi interviene il ministro greco dell’Educazione Kostantinos Arvanitopoulos e il presidente uscente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, che è stato intervistato da Tony Barber del quotidiano Financial Times e dallo stesso Weiler.
Parteciperà anche il finanziere americano George Soros, presidente della Open society foundation, in un incontro pormosso alle 14h.
Con molte probabilità, Soros potrebbe incontrare prima il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che terrà una conferenza alle ore 12.
Alle 18h invece è atteso il dibattito tra i quattro principali candidati alle Europee che sarà coordinato dal direttore di Rainews24, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Tra questi: Jean-Claude Juncker, candidato del Partito Popolare Europeo, Martin Schulz, candidato del Partito dei Socialisti Europei, Guy Verhofstadt, candidato dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa e José Bové candidato del Partito Verde Europeo.
Nel suo intervento Barroso ha proposto un’analisi della crisi economica in Europa, soffermandosi anche sulla situazione dell’Italia e della crisi in Ucraina e proponendo degli spunti su come l’Europa deve crescere sul piano politico.
“La crisi esistenziale dell’euro è ora risolta- ha detto il presidente della Commissione Ue- Quegli analisti che prevedevano l’implosione dell’euro e la disintegrazione dell’Europa hanno sbagliato”.
Per Barroso, la crisi del debito “è stato il più grande stress test nel processo di integrazione europea. Penso che sia stato superato, anche se certamente ci sono ancora molti problemi, soprattutto sociali. Penso che la Commissione abbia preso le decisioni giuste nel momento in cui furono prese. Chi sperava e scommetteva sulla fine dell’euro, è stato smentito”.
Tanto che sottolinea Barroso “l’Italia è stata veramente vicina all’abisso” ricordando che “durante un G20 in Francia alcuni Paesi hanno cercato di mettere l’Italia sotto la tutela dell’Fmi. Ma questo avrebbe peggiorato la situazione, sarebbe stato un grande problema per tutta l’area euro”c’era chi voleva metterla sotto la tutela del Fondo Monetario Internazionale”.
“Per fortuna non è successo” ha commentato il presidente della Commissione UE spiegando che il momento peggiore per l’Italia è stato “durante l’eurocrisi” quando si è dovuto “sostenere i paesi in difficoltà” e
Per il futuro dell’Europa, Barroso ha spiegato che “una Commissione europea più politica non deve significare una Commissione più partigiana. Sarebbe un’errore politico nel percorso di integrazione europea
Secondo Barroso, le prossime elezioni per il Parlamento europeo, con i capilista dei partiti politici candidati alla presidenza della Commissione Ue si rivela “un passo verso un elezioni più europeizzate. Oggi le elezioni vengono intese più in termini nazionali”.
Per quanto riguarda la grave crisi in Ucraina che rischia di stravolgere l’equilibrio geopolitico, Barroso ha detto che si tratta della “più grande minaccia alla sicurezza dell’Europa dalla caduta del muro di Berlino e dalla crisi nei Balcani e ha, anzi, un potenziale di destabilizzazione più alto della crisi dei Balcani”.
Barroso ha poi spiegato che di fronte all’Ucraina, l’Ue “ha mantenuto una posizione coerente: ha sostenuto l’Ucraina, ha dimostrato che l’Ucraina può diventare un Paese democratico ed è stata ferma nel sottolineare che le azioni della Russia avranno delle conseguenze” con lo scopo di “dimostrare a Putin che uno stato sovrano e democratico è possibile”.
“Abbiamo dimostrato che il comportamento russo ha delle conseguenze. Gli stati membri sono d’accordo nel condannare la Russia ma non sempre riescono a mettersi d’accordo sulle risposte”.
“Le ultime dichiarazioni del presidente Putin hanno l’obiettivo di ridurre la tensione in Ucraina” ha poi smorzato Barroso precisando che “ora vediamo se seguiranno i fatti e se ci sarà la possibilità per una soluzione politica”.
Infatti il presidente Ue ha ribadito che “c’è ancora una possibilità per una soluzione democratica. La Ue ha cercato di tenere la strada aperta per il dialogo e di dimostrare che le conseguenze per la Russia, che è un nostro partner, saranno elevate”.
Mentre il tema delle sanzioni alla Russia, è “un lavoro in via di svolgimento. Si tratta di un tema difficile su cui gli Stati membri devono trovare un accordo. Ma finora credo che l’Ue abbia preso buone decisioni”.
Redazione