Vendita di Rai Way, le opposizioni compatte contro il Governo

 

Nonostante le proteste e  lo sciopero dei dipendenti Rai del prossimo 11 giugno il Governo non mostra tentennamenti. «Perché la tv pubblica come altri enti è sottoposta alla spending review. Anche la Rai deve fare un sforzo di efficienza» dichiara Pier Carlo Padoan al Festival dell’Economia di Trento.
Per il Ministro la vendita di una quota di Rai Way , la società che detiene le torri di trasmissione «rientra nel processo di riduzione dei costi».
Secondo Roberto Fico (Movimento 5 Stelle) presidente della commissione di Vigilanza Rai, «con questo taglio a metà anno e con un piano industriale già approvato si vuole attaccare una struttura pubblica portando alla svendita di Rai Way.

Si poteva mettere a reddito i lavori di ristrutturazione delle antenne avvenuta negli anni scorsi, investendo nella rete 4G. Così si obbliga l’azienda a deprezzare un pezzo delle proprie strutture. I dipendenti Rai fanno bene a protestare e dovrebbe farlo tutto il Paese che si vede portare via un asset strategico come Rai Way». Il M5S sarà in piazza insieme ai lavoratori della Rai, appoggiati anche da Cgil, Cisl e Uil. «La Rai deve cambiare, si deve trasformare e deve anche risparmiare. Dobbiamo ridurre gli appalti esterni e tornare a valorizzare le risorse interne. Già domattina potrebbero essere on line tutti gli stipendi di qualsiasi persona, a qualsiasi titolo, abbia un rapporto di lavoro o di collaborazione con la Rai. La legge c’è facciamola applicare». Ribadisce Roberto Fico. Non sono solo il Movimento 5 Stelle ed i Sindacati ad opporsi alla vendita di Rai Way. L’intera opposizione si ritrova unita nel fare muro, dai Cinque Stelle a Forza Italia passando per Sel. Secondo l’ex ministro Maurizio Gasparri «II governo Renzi ha una strategia rozza. Costringe la Rai a svendere pezzi pregiati. Lo sciopero è più che giustificato».

Polemiche e sciopero che non sembrano imbarazzare il Governo. «Ci fanno un favore» rispondono da palazzo Chigi. Secondo Michele Anzaldi, segretario PD in Vigilanza, con questo scipero «Renzi così guadagna un altro 15% di consensi, mai come ora la Rai è impopolare. Forse 1.650 giornalisti e gli ottomila dipendenti non si sono accorti che l’intero Paese stringe da anni la cinghia e loro ne sono usciti finora indenni». Un’osservazione che sembra stia facendo breccia nelle redazioni, con numerosi giornalisti che sarebbero intenzionati a non aderire allo sciopero;  l’Usigrai che in queste ore è accusato di aver subito voluto lo scontro frontale, trascurando la discussione preventiva e il confronto con i giornalisti. E ora il sindacato sembra ammorbidire i toni con l’esecutivo Usigrai che in giornata raccoglie la sfida di Matteo Renzi e rilancia: “Finalmente siamo al cuore del tema: finalmente si parla di riforma della Rai e del servizio pubblico. Se è questa la partita che Renzi vuole fare, noi ci stiamo”.

Redazione